Lettera a un cittadino riminese

Caro cittadino riminese,

come ha scritto e detto qualche saggio ‘si nasce incendiari e si muore pompieri’. Massima che si adatta perfettamente alla singolare vicenda del Piano strutturale del Comune di Rimini. Atteso, invocato, preteso, evocato per anni da associazioni, ordini, professionisti, singoli quale strumento ‘che porterà armonia al caos urbanistico’ e poi improvvisamente reietto, vilipeso, emarginato, ‘figlio del povero asciugamano’. Prima sull’altare e poi nella polvere, non si sa bene perché. O meglio, la motivazione è esplicitata: aspettiamo ancora qualche mese prima di gettarci nelle sue braccia. E in quei mesi di attesa cosa dovrebbe succedere?

Il dibattito sul PSC ha il tipico andamento riminese. Grandi partenze, enormi entusiasmi, proclami fiammeggianti e poi quando arriva il momento di stringere, ecco i distinguo, il passo del gambero, meglio non lasciare la via vecchia. Brutta storia, comunque. Dal 2007 ad oggi abbiamo assunto come principio non più derogabile la conclusione dello fase di sviluppo quantitativo del territorio per puntare a quello della qualità e del recupero. Investire in una nuova fase di sviluppo. Via che veda dove il territorio è una risorsa da tutelare e migliorare senza procedere a ulteriore consumo e può tramutarsi in una leva conveniente in senso sociale ed economico. Voglio dire che abbiamo assunto tutti, nessuno escluso,  il principio che è possibile un altro modello di sviluppo che può renderci ricchi e rilanciarci. Su questo sono stati basati il Ptcp, il percorso del PSC comunale e le linee del piano strategico. Su questo non possiamo adesso fermarci.  

Io credo che l’Amministrazione Comunale di Rimini debba assumere come obiettivo prioritario dell’ultima fase del suo mandato l’adozione del PSC, sul quale- auspico e mi auguro- vi sia ampia convergenza in Consiglio Comunale da parte di tutte le forze del centrosinistra.

E’ un’assunzione di responsabilità, di coraggio, di coerenza che sarebbe un errore ritenere impopolare. Se il Piano strutturale è un patrimonio da non disperdere e se è strategico per il futuro a medio termine della nostra città… beh, che senso ha aspettare anche un solo giorno?

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Una risposta a Lettera a un cittadino riminese

  1. stefano soleri scrive:

    Innanzitutto credo che sia importante pensare a tutto quello che non e’ stato fatto e/o e’ stato sbagliato dall’amministrazione precedente e le cose non sono poche. Ma sarebbe gia’ molto costruttivo fare tesoro degli errori altrui per potere cominciare a riqualificare la ns. citta’. Lavori soprattutto sulla coerenza del suo programma elettorale e mantenga le promesse fatte alla cittadinanza. Rimini ed i riminesi non chiedono altro.

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