Partecipazione e volontariato civico per riconquistare il territorio

Il rapporto fra cittadini e istituzioni si logora, o si esalta, soprattutto su questioni che riguardano il territorio e la qualità urbana, il decoro, la vivibilità della città, le piccole manutenzioni. I ritardi, la manutenzione delle strade, pur giustificati da difficoltà oggettive (risorse e mezzi), o carenze soggettive (diverse priorità e/o deficit di sensibilità), allontanano progressivamente i cittadini dalle sedi istituzionali e dalla politica intesa come servizio collettivo al bene comune.

La stessa soppressione delle circoscrizioni lascia un vuoto sul fronte della partecipazione civica, che occorre colmare al più presto e che nel mio programma ha un priorità assoluta. Per risintonizzarsi con la comunità occorre ridare fiducia, condividere i problemi concreti e usare le energie positive. Ascolto e buonsenso per ridare decoro ad un posto, una strada, una via, una fontana, un parco. Spesso la risoluzione di quelli che dai cittadini vengono percepiti come grandi problemi, richiedono un minimo sforzo. I valori civici devono essere il cuore di un progetto politico: onestà, serietà, sobrietà, civismo, solidarietà. Il “partitismo” deve fare un passo indietro.

Se sarò eletto, il Comune sosterrà la ‘rete del volontariato civico sul territorio’, un nuovo civismo appunto, garantendone la libera espressione senza velleitarismi di annessione istituzionale. Il Comune da opportunità di auto-organizzazione, a partire dalle (poche) risorse necessarie. A Rimini, dal superamento dei consigli di quartiere – che avevano una funzione prevalentemente consultiva – vengono limiti oggettivi, ma non possiamo continuare a piangerci addosso. Occorre superare questa difficoltà aggirabile a fronte di una legge dello Stato, cercando di battere nuove strade sul versante di una partecipazione, non più limitata a ristrette rappresentanze, ma aprendo il campo a una progettualità nuova e più concreta.

La mia proposta. Oggi è possibile agire su più fronti: ricostruire ambiti di rappresentanza istituzionale più snelli e vicini alla gente attraverso assemblee e laboratori di quartiere. Attivare, col volontariato civico, luoghi e azioni concrete di socializzazione e qualificazione urbana. I conti sono presto fatti: il funzionamento degli organi di rappresentanza politica nelle sei circoscrizioni riminesi presuppone uno stanziamento medio annuo di 250 mila euro; altri 250.000 vanno a iniziative varie. La mia proposta è di stanziare 500.000 euro all’anno e costituire dal basso, come chiede la gente, squadre civiche sul territorio che in tempo reale possano mettere mano, senza lungaggini burocratiche, alle cosiddette ‘piccole cose’: pronto intervento su parchi, strade, piccoli atti vandalici o imbrattamenti: iniziative di valorizzazione di tutto ciò che contribuisce a innalzare il livello di decoro della città. L’obiettivo è ‘risentire tua la città, avere mezzi per migliorarla’.

Quindi valorizzare ed esaltare la  straordinaria rete di associazioni e di luoghi di aggregazione presenti su tutto il territorio comunale (dalle frazioni ai borghi, dalle attività di volontariato a quelle sportive, culturali, ricreative. Oltre a questi 500.000 euro già a disposizione sul capitolo delle circoscrizioni, si possono aggiungere e razionalizzare le risorse reperite in altri capitoli di bilancio del Comune (ambiente-mobilità-sociale-politiche giovanili-sport-etc).

La proposta è che il Comune di Rimini destini a questa ‘nuova rete civica per il decoro’, alimentata da decine di associazioni, gruppi, parrocchie etc., all’incirca 1.200.000 annui. Un’attività capillare e quotidiana, da affiancare ai circa 8 milioni di euro che il Comune di Rimini destina tradizionalmente alla manutenzione ordinaria stradale e alla cura delle aree verdi.

In questa breve ma intensa  campagna elettorale, sarà mia cura incontrare tutto questo mondo, recepire proposte e singoli suggerimenti per completare il mio programma, ma soprattutto per manifestare l’impegno di renderli protagonisti di un progetto di cui loro – con la partecipazione dei cittadini – saranno i progettisti e i gestori. Inizierò incontrando i rappresentanti dell’ARRSA (Associazione Riminese per la Ricerca Storica e Archeologica) che, fra le altre cose, già hanno elaborato interessanti proposte per la riqualificazione delle piazze di Rimini come da me auspicato, le rappresentanze dei borghi e tutte le associazioni che lavorano in questa direzione.

Un euro speso per far funzionare il decentramento istituzionale viene interamente assorbito dai costi della politica e dalla burocrazia. Un euro investito nel volontariato civico è destinato a moltiplicarsi di valore perché il lavoro dei volontari non ha costi e con il loro impegno si da valore aggiunto non solo agli interventi svolti, ma anche ai mezzi impiegati (riuso, attività manutentiva, ecc.) ed all’amore per i luoghi che si ingenera.

Un’altra proposta è l’istituzione di un nucleo per la valutazione dei lavori, cioè che verifichi che i lavori pubblici siano fatti a regola d’arte: una verifica ogni 6 mesi per individuare eventuali responsabilità di ditte direttore lavori, dirigenti del comune.

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