Lettera aperta agli albergatori

Gentile Imprenditrice, Gentile Imprenditore,

in vista del possibile impegno diretto di governo della città di Rimini mi rivolgo a Lei direttamente per condividere alcune riflessioni.

Nella nostra Città il comparto turistico è settore strategico per l’economia. Lo dimostrano sia gli indicatori economici sia gli investimenti che in questo campo hanno fatto negli anni le Amministrazioni Pubbliche. Personalmente credo che dovrebbe essere così per l’intera Italia, cosa che purtroppo oggi non è.

Invece la crisi economica generale chiede a tutti i Governi nazionali di scoprire le carte, indicando con chiarezza che direzione dare alle economie degli Stati. La domanda alla quale rispondere è semplice: si crede seriamente nel comparto turistico? Se la risposta è si, occorre far vedere quali risorse il Governo mette in gioco per rispondere alla aggressione dei mercati da parte dei Paesi direttamente concorrenti? Fino ad oggi però non si è visto niente. Si continua a pensare che il turismo sia un industria che può fare da sola.

In questa prospettiva, che è problematica, l’analisi dei dati relativi al turismo nel territorio riminese rivela una tenuta sostanziale proprio per quello che da riminesi abbiamo saputo fare.

E’ questo l’esito di uno sforzo straordinario compiuto dal pubblico per mettere in campo infrastrutture di eccellenza che hanno saputo generare ricchezza e lavoro. Una scelta lungimirante per la quale sono stati fatti sacrifici enormi: Rimini continua a ottenere numeri invidiabili perché ha creduto in se stessa e su se stessa ha investito. Diversamente da quello che altri possono pensare siamo stati più formica che cicala.

A questa condizione di sostanziale tenuta concorre il dato, straordinario, di un terzo di presenze annuali attribuibili a congressi e fiere.

Ma non basta dobbiamo continuare a credere su Rimini e sui riminesi.

C’è bisogno di far fare a Rimini il salto nel terzo millennio per dare a questa Città una nuova speranza, una nuova visione ed anche per riconvertire un distretto turistico maturo, guardando con grande interesse alla “nuova economia”, all’ecologia, al digitale, alla green economy.

Dobbiamo lavorare per riqualificare il nostro prodotto, per aumentare la qualità delle nostre strutture ricettive, per cambiare la cartolina del nostro lungomare dentro un’idea di città non più divisa tra la zona mare e il centro storico e tra diverse frazioni.

Per fare questo salto occorre affidabilità di chi governerà domani il nostro Comune; affidabilità alla quale ho teso non cercando “pastrocchi” in vista del ballottaggio. Solo così l’esito delle elezioni potrà tradursi in risposte certe in tempi certi per Voi imprenditori.

Per fare questo salto occorre che chi governa abbia come riferimento gli interessi di tutta la Città per farne pesare il valore e per liberarne le potenzialità.

Da Rimini abbiamo sempre pungolato chi era al Governo nazionale, per mettere in campo vere e proprie politiche per il settore turistico. Io stesso  l’ho fatto quando ho ricoperto il ruolo di consigliere regionale, ma anche quando sono stato assessore provinciale al turismo. L’ho fatto, coerentemente con le mie convinzioni in campo turistico, anche quando al governo c’era il centrosinistra, nell’esclusivo interesse della Città.

Se l’interesse della Città è il perno dell’azione di Governo non è credibile chi si presenta a governare sotto ricatto politico.  Renzi si presenta a queste elezioni sotto scacco della Lega e dell’On. forlivese Pini, che anche in questi giorni profonde i sui sforzi per tenere chiuso il nuovo Palacongressi. Mentre tutti si adoperano per trovare una soluzione l’Onorevole s’ingegna, con tanto di consulenti, a trovare  problemi. Se questo fosse stato fin qui il metodo con il quale si governava Rimini sarebbe ferma nel secolo scorso. E’ inaccettabile che l’On.le usi gli eventuali errori per farne strumento di lotta politica al punto da utilizzare le relazioni istituzionali non per fare il bene di tutta la Città ma per trarne un beneficio di parte.

E’ con questo spirito che si pensa di liberare le potenzialità di Rimini, dei suoi cittadini delle sue Imprese?

E siamo costretti a constatare che il Palas non rappresenta uno scivolone isolato. Anche sull’aeroporto, infrastruttura strategica per la competitività e internazionalizzazione turistica del nostro territorio, vi sono manovre dell’On.le forlivese a discapito del nostro Aeroporto.

Ma la cosa che più ferisce il nostro territorio, e quasi umilia il lavoro che nei decenni il sistema riminese tutto ha fatto, è l’accondiscendenza del candidato Sindaco Renzi, pronto a far pagare qualsiasi prezzo alla città per ricambiare la candidatura a Sindaco che l’On.le Pini gli ha fatto avere.

Rimini merita di più. Rimini merita di meglio.

Per voltare pagina, per esaltare la forza di Rimini che  ha le potenzialità, le capacità e l’ambizione di recitare un ruolo da protagonista nell’area mediterranea e europea.

Per cambiare passo insieme perché muta la società, la cultura, lo sviluppo, la sensibilità civica verso i temi della quotidianità e dello sviluppo. Fare questo significa anche combattere incrostazioni, interessi corporativi, abitudini, consuetudini, perfino linguaggi.

Per fare questo voglio, perché serve, riconvertire radicalmente natura e ruolo dell’Ente Comune al cui governo spero di dare un contributo attivo. Un Comune con la giusta autorevolezza per condurre in porto i progetti infrastrutturali. Un Comune più semplice, meno burocratizzato, capace di dare risposte rapide e in tempi certi. Questa è la Rimini del futuro e non ha molto a che fare con chi briga e fa per tenere chiuso un Palacongressi.

Sono queste, in sintesi, le ragioni e gli obbiettivi per i quali chiedo la Sua fiducia al voto di ballottaggio del 29 e 30 maggio.

Confidando sul Suo sostegno la Ringrazio per per la Sua attenzione.

Cordiali saluti

 Andrea Gnassi

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Gnassi: porta a porta tra la gente di Viserba, Viserbella e Torre Pedrera

 

  • Rilancio e riqualificazione urbana dei lungomari 
  • Rimini nord luogo con funzioni di eccellenza del turismo sportivo

Andrea Gnassi, a una settimana dal voto del ballottaggio del prossimo 29-30 maggio, è stato oggi presente a Viserba, Viserbella e Torre Pedrera in un tour tra la gente, fermandosi casa per casa in luoghi di aggregazione come il frequentatissimo Bar Mirage e nella sede dell’ associazione culturale sportiva e ricreativa “E’ Scaion”. Il candidato sindaco, confrontandosi con i cittadini, ha ribadito la grande proposta di rilancio e riqualificazione urbana e dei lungomari, rilanciando anche il progetto di Rimini nord come luogo con funzioni di eccellenza del turismo sportivo. Altre priorità il completamento dello sdoppiamento della rete fognaria, lo sfondamento di via Diradaua e via Sozzi, tutte proposte partite dal basso direttamene dai residenti e dai comitati che lavorano sulla riqualificazione complessiva.

“A partire dall’asse della ferrovia serve un potenziamento strutturale della tratta Rimini-Stazione Centrale-Viserba-Torre Pedrera verso Ravenna per portare turisti e permettere ai residenti di spostarsi senza auto – ha detto Gnassi – oltre a un grande progetto di rilancio di tutto il lungomare, prevedo una riqualificazione urbana dei vialetti che dalla ferrovia arrivano ai nuovi lungomari e dell’intera area comprensiva di importanti luoghi dell’identità e della memoria come per esempio: la Torre di Avvistamento del 1763, il Pozzetto dell’Acquedotto di Ravenna, la Cabina dell’Enel abbandonata, il Serbatoio, la Villa La Torretta, la Chiesa Laus Deo, il canale Tombinato, la latteria Soresinese, la Villa Salus, etc.

Oltre a queste opere vanno riqualificate il Cavalca Ferrovia (grazie al contributo dei giovani della zona con opere di arte contemporanea), il Circolo Velico, lo Scolo Brancona, la Casa del Casellante, l’Antico Lavatoio e la Stazione Ferroviaria. Progetti concreti che mappano tutti i luoghi identitari di incontro e di aggregazione attraverso una riqualificazione urbana complessiva. In più l’assegnazione della funzione di una vocazione sportiva di tutta l’area per conquistare le 700.000 associazione sportive che ci sono in bacini turisticamente rilevanti del nord Europa. A Viserba bisogna pensare ad un arredo coordinato, piste ciclabili, nuovi tratti di pedonalizzazione dalla ferrovia in giù. Si può lavorare sugli elementi identitari dell’acqua riprendendo l’idea avanzata anche dai comitati locali di ‘Viserba Regina delle Acque’ che prevede nuove fontane nelle piazze. Inoltre si devono rendere protetti i percorsi ciclabili e pedonali che dai nuovi insediamenti di Viserba monte fanno accedere direttamente al mare”.

 

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Questa è la rettifica che ho inviato oggi alla Voce di Romagna

L’articolo “E’ mistero sul lavoro di Gnassi”, apparso a pagina 15 dell’edizione odierna de ‘La Voce di Romagna’, riporta numerose inesattezze le quali vanno obbligatoriamente rettificate, innanzitutto a tutela dei lettori dello stesso organo d’informazione. Risulta in particolare del tutto falsa l’affermazione che il signor Andrea Gnassi – al contrario di quanto dichiarato più volte pubblicamente- risulterebbe non provvisto di regolare partita IVA.

Il signor Andrea Gnassi è formalmente in possesso di regolare partita Iva n° 03722100405, attivata il 28 febbraio 2008 presso l’Agenzia delle Entrate di Rimini, in qualità di ‘libero professionista’.

Affermare il contrario, come ha fatto quest’oggi ‘La Voce di Romagna’, è strumentale e lesivo dell’onorabilità del signor Andrea Gnassi.

Il signor Andrea Gnassi, nei prossimi giorni, si tutelerà nelle sedi opportune nei confronti di tutti coloro i quali confondono scientemente la campagna elettorale con il fango della diffamazione e della falsità.

L’ALLEGATO DEL  CERTIFICATO DI ATTRIBUZIONE PARTITA IVA è stato inviato ai giornali e non viene pubblicato sul sito per ovvi motivi di privacy.

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No agli apparentamenti. Avanti al ballottaggio con la stessa coalizione del primo turno

E’ il tempo della chiarezza, senza se e senza ma. E’ il tempo delle scelte nette perché di esse trova vantaggio la comunità riminese. Per questo annuncio ufficialmente che non procederò ad apparentamenti con nuovi partiti e al ballottaggio per l’elezione a sindaco del 29 e 30 maggio mi presenterò accompagnato dalla stessa coalizione del primo turno.

In questi giorni ho più volte affermato come la governabilità sia un valore non negoziabile; un valore indispensabile perché ad ogni latitudine abbiamo riscontrato quanti e quali danni possano fare anche a tessuti socioeconomici sani le lotte, i veti, le diatribe, le estenuanti mediazioni della peggiore politica.

Oggi confermo formalmente questa impostazione, anche e soprattutto alla luce di un clima riscontrato prima di tutto nella città e anche nelle forze politiche. Per i riminesi cambiamento significa nettezza delle decisioni; questo si chiede, si invoca anche con rabbia. Fate, possibilmente fate bene, ma non veniteci più a raccontare di compromessi comprensibili solo alla categoria del Palazzo. D’altra parte, con gli stessi partiti protagonisti negli ultimi giorni di un necessario, canonico confronto con la coalizione di centrosinistra, è stata illustrata una proposta programmatica chiara, imperniata su una visione innovativa di Rimini specie in relazione a un nuovo metodo di relazione tra Comune e cittadini. Quello che sino a ieri era uno stanco rito che si tramutava in balletto di posti e poltrone, oggi non lo è più. E conforta il fatto che diverse forze politiche e civiche guardino con attenzione a questa nuova proposta forte e netta che, se vincente, avrà il robusto sostegno di un elemento inedito o quasi per Rimini: una capacità di governo forte, nelle idee e nei numeri. Un governo forte per trasformare le innovazioni del nostro programma in azioni concrete che sapranno allargare consensi e sostegni.

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Pini sul Palas è una vergogna. E Renzi cosa dice?

La Rimini vista dal leghista forlivese Pini è una città senza Palacongressi, senza aeroporto, senza ospedale, senza Fiera, senza centro storico, forse anche senza mare. Una landa desolata in cui i sudditi devono stare zitti quando lo spadone di Alberto da Giussano si abbatte sulle loro teste. Per fortuna la realtà non è così e allora Rimini e i riminesi gridano ‘vergogna!’ a Pini contro il quale tutti i cittadini dovrebbero rivolgere una class action per il danno portato alla città e a centinaia di giovani e famiglie. Quanto ha fatto e sta facendo nei confronti del Palacongressi meriterebbe non solo manifesti in tutte le piazze, ma una sonora pernacchia collettiva stile Eduardo De Filippo. Pini, il nemico giurato di Rimini, il parlamentare che chiama gli amici leghisti di Roma per mandare a carte quarantotto un’opera straordinaria per il rilancio del territorio, l’onorevole che – ormai in prossimità dell’apertura – sceglie deliberatamente e con pubblica faccia tosta di entrare ancora una volta da tergo. Non solo sul Palas ma sull’intera città di Rimini. Ancora scottato dalla debacle di Pennabilli, e arrabbiato come non mai perché il suo ‘protetto’ riminese Renzi non ha sfondato, l’ultimo spettacolo di Pini si dimostra penoso ma esemplificativo di un metodo di governo. Lasciate stare il federalismo, l’idea di Pini è quella del ras che viene, vede e distrugge a seconda delle simpatie o antipatie. E Rimini, evidentemente, gli è antipatica. Ma il fatto più preoccupante è che Pini ha spinto e ottenuto la candidatura di Renzi a Rimini. Uno scomodo ma mai rinnegato pigmalione per Renzi, il quale peraltro proprio sul Palas si è sempre mosso in piena sintonia con il Carroccio di Forlì. Anche oggi? Pensate a Rimini nelle mani di un ticket del genere: mi preoccupa come cittadino, come preoccupa tutti i riminesi.

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Franceschini di nuovo a Rimini per parlare di sicurezza

All’indomani del 159esimo anniversario della fondazione del corpo della Polizia di Stato e nella giornata in cui Rimini festeggia la ricorrenza, l’Onorevole Dario Franceschini insieme ad Andrea Gnassi, candidato al ballottaggio per il Sindaco di Rimini, incontrano i cittadini e la stampa per parlare dei temi relativi alla sicurezza delle città .

L’incontro con il capogruppo del PD alla Camera si terrà domani, sabato 21 maggio 2011 alle 13 presso la sala “Spazio DuoMo” – Corso Giovanni XXIII, 8.

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Gnassi: nota sulla situazione politica del ballottaggio

Il peso di un progetto politico e amministrativo non si valuta guardando esclusivamente al piatto del consenso elettorale. Occorre buttare un occhio dalla parte opposte della bascula dove è posata la governabilità: se le due parti sono in perfetto equilibrio ne trae vantaggio la collettività, altrimenti nessuno o, peggio, solo quel pulviscolo chiamato ‘casta’.

Dopo tanti anni, abbiamo davanti un’occasione storica: presentarci ai cittadini con un governo forte, compatto, non corroso né paralizzato da veti incrociati, mediazioni estenuanti tra partiti e/ o correnti. La chiarezza programmatica al primo turno e la linearità dichiarata in fase di ballottaggio derivano da questa precisa consapevolezza: governare non è un’appendice di vincere ma un valore e una garanzia per una comunità che vuole andare avanti e prima di tutto chiede un cambiamento nel rapporto tra politica e cittadino.

Credo sia da salutare positivamente la risposta di Fabio Pazzaglia alla mia sollecitazione circa la volontà, in questa fase, di non fare pastrocchi. In prima istanza perchè per la prima volta ragiona sul futuro e non con la testa rivolta a ciò che è successo.

In secondo luogo perchè le convergenze non si definiscono in qualche ora e in qualche giorno, quando non si sono trovate in mesi. Comincia adesso un percorso che, se convincente per ambo le parti, potrà condurre in futuro a una collaborazione convinta e non forzata. Il progetto che proponiamo è di grande svolta perchè si propone di chiudere la fase dello sviluppo quantitativo che guarda alle esperienze urbanistiche, sociali e culturali di rango europeo. Pazzaglia valuterà nei fatti, noi valuteremo nei fatti la volontà di dare alla città una credibilità e un governo che si esprime concretamente negli atti e nelle realizzazioni e non nella politica politicante.

Il ballottaggio si conferma essere fase decisiva, soprattutto per il dopo elezioni. Chi, come Renzi, parte già con la zavorra dell’Opa della Lega Nord sul centrodestra, rincorre simboli e marchi, promettendo posti e poltrone: è chiaro che Renzi sacrifichi ogni questione legata a una chiarezza di governo, dimostrandosi uomo legato indissolubilmente alla vecchia politica degli accordi verticistici.

Lascio tutta a lui questa strategia, preferendo condurre il dialogo con le forze politiche sul binario nuovo per Rimini di un cristallino progetto che diventa governo efficiente e non dispersivo. Ripeto, non farò pastrocchi perché i riminesi sono arcistufi della stagnazione e della paralisi che, ormai per troppi, è sinonimo di una politica da buttare.

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Gnassi prosegue il suo tour elettorale sul percorso del Giro d’Italia

Anche oggi Andrea Gnassi è stato impegnato nel suo tour elettorale che lo accompagnerà fino al voto del ballottaggio del 29-30 maggio. Il candidato sindaco da questa mattina presto ha girato in lungo e in largo i quartieri della città tra numerosi incontri con la cittadinanza. Nel primo pomeriggio ha inforcato la sua bicicletta a Miramare percorrendo i quasi 20 km di costa fino a Torre Pedrera, il percorso del “peloton” del Giro d’Italia che proprio oggi faceva il suo passaggio da Rimini. Gnassi, che ha pedalato con alcuni amici precedendo il gruppone, è stato salutato dall’entusiasmo della tanta gente accorsa a vedere i campioni del ciclismo, un bagno di folla tutto in “rosa”.  Si è creato un clima spontaneo: “Dai pedala! avanti! non mollare! tin bota! ” – sono state le battute più ricorrenti della gente sulla strada. In serata il candidato continuerà il suo tour de force elettorale in giro con il suo camper nel forese e in due centri sociali.

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Gnassi sulla libertà di culto

“L’ultima cosa di cui ha bisogno la nostra città è di inventarsi divisioni e rancori insensati. La libertà di religione è un valore ed è giusto che ognuno possa essere seppellito o pregare come e dove vuole nel rispetto delle proprie convinzioni. Ci mancherebbe. L’unica cosa che mi fa veramente paura è alimentare, per miserabili ragioni di botteghino politico, odio e inesistenti scontri di civiltà. Una città sicura è una città dove i cittadini si rispettano e rispettano le convinzioni altrui, una città che ha futuro è una città integrata dove non si tirano su le barriere ma si convive civilmente nel rispetto delle leggi e delle legittime differenze culturali. Una città sicura è quella che investe nei luoghi che fanno incontrare le persone, creano coesione sociale e relazioni. Per tutto questo non solo sono d’accordo con la decisione del Comune di Rimini, davvero un segno di civiltà, ma addirittura forse non bisognava aspettare tanto”.

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Gnassi: la macchina organizzativa è ripartita per il ballottaggio

E’ ripartito il tour elettorale di Andrea Gnassi in vista del ballottaggio del 29-30 maggio. Il candidato sindaco da ieri è impegnato in una fitta serie di appuntamenti quotidiani in tutto il territorio riminese. Programmati numerosi incontri, di mattina nei mercati rionali e in quelli del centro, di pomeriggio in vari punti di aggregazione nei veri quartieri della città e tra la gente comune. In questo tour il candidato sindaco sarà accompagnato dall’entusiasmo dei giovani candidati al consiglio comunale e dagli iscritti dei circoli del PD.
Contestualmente a questo ‘porta a porta’ in tutto il territorio comunale, giungerà in questi giorni nella case di tutti i riminesi il nuovo folder informativo di Gnassi che riporta il seguente testo:
“Questo non è il tempo delle promesse e delle belle parole che evaporano appena chiuse le urne elettorali: è il tempo della serietà. Durante una lunga campagna elettorale si incontra tanta gente, si confrontano le idee e si capisce ancora meglio cosa serve alla nostra città. Oggi io ce l’ho ancora più chiaro: serve uno scatto. Uno scatto in avanti che non si riesce a fare se non si è imparato a correre e che non si fa con l’improvvisazione o con la demagogia. Ci chiede di correre la Rimini che vuole andare avanti e che sa che la modernità non si costruisce con il cemento, ma con il recupero di una qualità urbana dove si possa vivere meglio, respirare meglio, muoversi meglio e incontrarsi meglio. Ci chiede di correre la Rimini che sta facendo fatica, che ha il futuro annebbiato dalla precarietà, che tira la cinghia per arrivare a fine mese e che deve poter contare sulla certezza che vi sia, almeno a livello locale, una protezione sociale come si deve. Ci chiede di correre la Rimini che ha ancora voglia di rischiare, perché sa che a star fermi si va indietro e, se si gestisce una piccola azienda o un’attività in proprio, si ha bisogno di vivere in una città che sia un valore aggiunto e non un luogo come un altro. Ci chiede di correre la Rimini che vuol essere la terra di libertà che è sempre stata, orgogliosa e padrona del proprio destino, non disponibile a piegarsi al potere esterno di turno. Di una cosa sola sono assolutamente certo: Rimini vuole, e merita, un Sindaco libero. Libero di guardare all’interesse della sua comunità e libero di fare le scelte, anche coraggiose, che servono per garantire un futuro migliore a tutti”.
 
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