Gnassi: l’attuale regolamento delle case popolari va rivisto

Tra le tante contraddizioni di cui è costellato il cammino del centrodestra riminese, ne salta agli occhi una, recente e clamorosa. La scorsa settimana, proprio il PDL ha fatto mancare il numero legale in Consiglio Comunale durante la discussione sul nuovo regolamento per l’assegnazione degli alloggi popolari. Risultato? Quelle che erano modifiche attese da molti riminesi, dovranno aspettare ancora mesi prima di essere attuate.

Non la faccio lunga, e su un tema molto delicato e spesso viziato da un’insopportabile ideologia ‘bipartisan’, mi limito a dire questo. Io credo che per l’assegnazione degli alloggi di ERP non si debba far altro che adottare e applicare pari pari la Legge Regionale n.24/2001 che dice molto chiaramente quali sono i criteri:

a) la cittadinanza italiana o altra condizione ad essa equiparata, prevista dalla

legislazione vigente;

b) la residenza o la sede dell’attività lavorativa;

c) i limiti alla titolarità di diritti reali su beni immobili;

d) l’assenza di precedenti assegnazioni o contributi;

e) il reddito del nucleo avente diritto.

La vexata quaestio della cittadinanza e della residenza non va infatti intesa come uno sbarramento contro gli stranieri, ma una tutela nei confronti di chi, magari da anni, è in attesa di una casa e in condizione disagiata e dunque ha un diritto oggettivo nelle graduatorie.

Poi il problema è senz’altro quello di avere più case popolari da mettere a disposizione di chi non ce la fa. E in questo senso l’approvazione e quindi l’attuazione del piano strutturale comunale, porterà senz’altro ad implementare il patrimonio residenziale pubblico grazie alla destinazione del 20% su questo segmento negli interventi edilizi privati (provvedimento che la destra, il Pdl e la Lega che sbandierano il clima delle case popolari, non solo non volevano, ma sul quale hanno fatto ostruzionismo). Ma stante la situazione attuale, credo non sia sbagliato introdurre nel regolamento riminese i principi della legge regionale.

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Una risposta a Gnassi: l’attuale regolamento delle case popolari va rivisto

  1. fabio scrive:

    Il problema non è la cittadinanza o l’anzianità di residenza, ma il reale bisogno delle persone. I cittadini residenti a Rimini, sia italiani che stranieri, ma resienti, dovrebbere accedere alle graduatorie in base al reale bisogno, al reddito e alla composizione del nucleo familiare. L’anzianità di residenza è una misura leghista che io lascierei proporre ad altri. Noi dovrenmmo avere altre idee. E’ per questo che il Pd perde consensi, perchè vuole fare la desta e non ne è capace. Saluti da un vostro ex sostenitore. Fabio

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