Il tema è uscire dalla crisi e rilanciare l’economia e il turismo con strategie e politiche industriali e con un patto tra lavoro e impresa. Figuriamoci se in un paese già diviso servono i fumogeni. La cosa più avvilente è che l’irruzione è andata a interferire con una manifestazione sana con migliaia di persone che rivendicano diritti, lavoro e politiche per lo sviluppo contro la precarietà, tutto ciò che il Governo non sta dando in questi momenti. Per l’ennesima volta argomenti seri che incidono nella carne viva dei cittadini, delle famiglie delle imprese e dei lavoratori, rischiano di non essere comprese appieno e inquinati da un’esibizione che non ha di fatto nessuna efficacia e che divide la società in uno schema imprese contro lavoro, cattivi-buoni. Se per qualcuno sarà anche incomprensibile, lavoratori e imprese veri, sanno che in una situazione tremenda di crisi l’unica via per uscirne è il dialogo e il confronto sulle proposte, per mettere in campo ad esempio da Rimini progetti unitari e seri per il turismo. L’opposto delle “fuffe” della Brambilla e del “Mago Zurlì” Tremonti che tirano fuori dal cilindro le bufale delle concessioni e di fantomatici “distretti turistici”.