Rosy Bindi fa il pienone in Piazzale Fellini con Andrea Gnassi

Rosy Bindi fa il pienone in Piazzale Fellini a sostegno di Andrea Gnassi. Sala gremita e grande partecipazione di pubblico, oltre 400 persone (di cui molte rimaste in piedi)  ieri sera nella Sala APT nell’incontro del candidato sindaco di Rimini per il centrosinistra con il Presidente del Partito Democratico Rosy Bindi dal titolo “Un nuovo impegno per l’Italia”. La serata, organizzata dal PD Rimini e coordinata dal Segretario Comunale Emma Petitti e moderata dal giornalista Giorgio Tonelli, ha affrontato varie tematiche di carattere locale e nazionale tra le quali la crisi del paese governato dal centrodestra, i valori della democrazia, il voto cattolico e il federalismo fiscale, etc.  

“Siamo un grande popolo, ce la faremo a superare anche il ‘Berlusconismo’- ha detto Rosy Bindi- a partire dall’impegno e le idee di candidati sindaci come Gnassi. Le sue idee per la città di Rimini sono innovative e appropriate. Mi piace perchè ha in mente un moderno progetto di riqualificazione complessiva della dimensione urbana, a beneficio della vita dei suoi concittadini, rispettoso dell’ambiente e in sintonia con una visione ecosostenibile. Con questo governo però anche le idee migliori non si possono realizzare a causa di un patto di stabilità inutilmente oneroso e per certi aspetti iniquo, che penalizza proprio i Comuni più virtuosi. Nonostante dispongano di adeguate risorse finanziarie, a causa degli ostacoli imposti dal ministro delle Finanze, le amministrazioni locali non possono utilizzarle per attuare misure a beneficio della collettività. Le cose andranno ancora peggio con il cosiddetto federalismo fiscale che ha in mente il governo: una scatola vuota che peserà ancora di più sulle tasche dei contribuenti, e costringerà gli enti locali a imporre ulteriori tributi fiscali. Si verrà a creare una fortissima distinzione tra aree ricche e aree indigenti del Paese, con il rischio concreto di una separazione nei fatti. La Lega Nord ha responsabilità gravissime da questo punto di vista: mi chiedo con che faccia dirà ai suoi elettori che occorre incrementare il peso fiscale. A questo governo occorre opporre le energie migliori del Paese, e le prossime elezioni amministrative possono dare un primo segno del risveglio civile della nazione”.  

Rosy Bindi non ha mancato di esprimere una considerazione sul ruolo dei cattolici nella politica italiana:  “Non si può strumentalizzare il voto dell’elettorato cattolico – ha detto la Bindi – il voto in politica si chiede in base ai programmi politici non sulla base delle confessioni religiose. Don Sturzo chiese il voto ‘ai liberi e ai forti’, non ai curiali e ai cattolici. Ragionando così si marginalizzano i cattolici confinandoli ad una ‘riserva indiana’. Chi si candida facendo trapelare in qualche modo che lo fa per tutelare gli interessi della Chiesa, di una confessione, di una cultura cattolica, offende e umilia i tanti cattolici impegnati nel volontariato, nell’associazionismo impegnati nella politica in tutti i partiti. Non ci sono Cattolici più puri degli altri. In realtà il sospetto è che ci sono i soliti che strumentalizzano la fede cattolica per tenere stretti ruoli forti nei poteri forti o che ha già ha avuto per anni responsabilità politiche. La cultura cattolica con la politica diventa un progetto che parla alla società”.

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