Lettera aperta al Ministro Brambilla

Egregio Signor Ministro al Turismo Michela Vittoria Brambilla,

benvenuta ancora una volta a Rimini, la città che dal 2008 ha assistito con crescente divertimento ai suoi scoppiettanti show pre-elettorali. Il primo, come si dice, non si scorda mai. “Porterò a Rimini il casinò”. Il casinò perse subito l’accento, travolgendo Lei di polemiche e fuoco amico. Poi un’altra capatina in città per annunciare con entusiasmo e enfasi (“è una rivoluzione!”) tassi bancari agevolati per le strutture alberghiere in via di riqualificazione, il rilancio dell’Ente nazionale Turismo (Enit) e un enorme investimento sui buoni vacanza (incredibile ma vero… 1,6 miliardi per il progetto “Italia e Turismo”!)

Egregia Ministra, purtroppo una mezza cilecca anche quella volta: i tassi bancari erano più alti di quelli che offrivano normalmente le banche riminesi; l’Enit sotto la gestione Brambilla spende più in stipendi dei dipendenti (24 milioni di euro), che in iniziative di promozione all’estero del Paese (20 milioni di euro); dei quattro soldi messi dal Governo per i Buoni Vacanza hanno usufruito nel 2010 7 mila italiani contro i 7 milioni di famiglie che hanno utilizzato tale opportunità in Francia. Passa qualche mese e altro giro e altro regalo all’ombra dell’Arco d’Augusto. “Guarderemo alla questione dell’Iva per le imprese turistiche..” promise con sguardo serio agli operatori riminesi perplessi. Quel provvedimento l’avete guardato…e basta visto che le nostre imprese continuano a pagare imposte sul valore aggiunto doppie di quella di Spagna e Francia, perdendo competitività (e clienti).

Lasciamo perdere lo spot per il turismo italiano nel mondo. Non c’è traccia di mare né di spiaggia nelle immagini e nelle parole dell’eccellente testimonial pubblicitario, il suo datore di lavoro Silvio Berlusconi. A proposito, esportiamolo il format, sarebbe un successone. Si immagina Putin e Chavez con leggio aperto cinguettare ‘venite in Russia’ o ‘ venite in Venezuela’. Attendiamo con ansia la seconda puntata dello spot, annunciata due mesi fa come “pronta a giorni”, in cui si intraveda una spiaggetta o una fettina di mare blu.

Egregio Signor Ministro,

oggi Lei torna a Rimini per il solito viaggetto e la solita rustida di pesce pre-elettorale. C’è da presentare il nuovo decreto sullo Sviluppo, anche questa mattina ‘stralciato’ dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, proprio sulla parte della ‘rivoluzionaria’ questione delle concessioni balneari a 90 anni. La famosa bufala di maggio che tra breve avrà conseguenze pesantissime proprio sugli operatori. Nel decreto non c’è nulla. Un euro, un’idea, un’iniziativa, solo aria fritta. Del resto, chi come Lei sa apprezzare il fritto…di pesce?

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