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Gnassi alla “Cena sotto Canestro”
Andrea Gnassi, candidato Sindaco di Rimini del centrosinistra, domani sera sarà presente alla “Cena sotto Canestro” organizzata dagli amici del Basket Rimini per sostenere la squadra e la società dei Crabs in questo momento di difficoltà economiche. In attesa di buone notizie dal Cda di via Dante previsto nel pomeriggio di domani, il ritrovo è alle 20,15 all’hotel Holiday Inn di viale Vespucci con oltre cento invitati.
“Il Basket Rimini deve andare avanti. Nella sua lunga storia questa società ci ha regalato grandi soddisfazioni disputando campionati italiani di vertice e conquistandosi qualche apparizione europea. Come tutti gli altri sport di squadra il Basket Rimini rappresenta un valore sociale e affettivo per la nostra città. Mi impegnerò perché lo sport a Rimini venga rilanciato, affinchè una società con una tradizione lunga 65 anni come quella del basket continui a competere ai livelli che le spettano, insieme alle altre squadre riminesi che militano in altre discipline a livello nazionale”.
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La mia idea di città: rispondo a una utente di Facebook
Enrica Tosi Brandi: “Scusate, ma io non credo nell’improvvisa anima verde del PD, non dopo aver visto i risultati dello scempio passato e presente, perpetrato sulle nostre cittadine!”
“Cara Enrica,
se non si comincia a giudicare nel merito della storia, delle storie, dei problemi, della fasi sociali, ogni cosa letta con gli occhi dell’attualità appare un abominio. Il Teatro Galli è un gigantesco abuso edilizio perché costruito tra piazza e teatro: lo buttiamo giù? Gli alberghi di prima linea tirati su nella prima fase dello sviluppo turistico li eliminiamo? Così sino ad arrivare alla ‘riminizzazione’ che in realtà è una ‘italianizzazione’ visto che dall’Emilia Romagna all’Umbria, sino al Piemonte e alla Sicilia, il territorio e il paesaggio sono sempre stati valori dall’utilizzo disinvolto, eccessivo, a volte anche vergognoso. E non per colpa del PD ma di almeno 4 generazioni di classe dirigente nazionale e di altrettanti contesti sociali formati da cittadini, associazioni, imprese, stakeholder. Persino i nostri nonni, i nostri genitori. Se ci fermiamo qui è tutto uno scandalo e nessuno – ripeto, nessuno- può dire ‘cambiamo’. Invece io lo dico perché assolutamente convinto di un fatto: dopo 60 anni di sviluppo che ha creato storture e brutture, ma che ha permesso a una piccola città di mare devastata dai bombardamenti di diventare sogno di milioni di persone in tutto il mondo - dopo 60 anni di sviluppo dicevo, è finita quella fase e adesso ne comincia un’altra, nella quale l’Italia e anche Rimini sono chiamate a misurarsi con un contesto internazionale che non può prescindere dall’ambiente e dalla vivibilità. Sarebbe facile dire ‘è tutto sbagliato’ e ricominciare da zero, come si fa con il foglio quando sbagli il disegno. No, una classe dirigente responsabile e ‘nuova’ nelle intenzioni è chiamata a confrontarsi con l’esistente, cambiarlo con coraggio e migliorarlo sulla base prima di tutto di una predisposizione culturale a una mobilità non inquinante, a quartiere vivibili e ricchi di servizi, a una rete culturale e educativa fatta di luoghi e punti di riferimento puntuali e in rete. Se permetti, aggiungo, la mia storia personale è sempre stata orientata verso questi valori, non negoziabili. In questi anni ho creduto e oggi ancora di più nelle intenzioni, nella visione e nelle proposte del Piano Strategico. All’inizio non ci credeva nessuno. Oggi, decine di associazioni, centinaia di persone, sostengono il processo del piano. Provare a realizzare azioni e progetti è l’onere delle prova per chi si vuole assumere responsabilità di governo. Questo per me significa essere una classe dirigente responsabile. E’ con i sorrisi sardonici, o i pianti da coccodrillo, o il dolce fatalismo che l’Italia sta via via scivolando lungo il viale del tramonto.
Vista la sensibilità che mostri su questi temi, spero che tu possa essere parte di un cambiamento che va tutto conquistato. Un caro saluto. Andrea”
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Sì a piste ciclo-pedonali e raggi verdi in ogni parte di Rimini

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Inaccettabile l’atteggiamento del PDL verso il PSC
“E’ davvero inaccettabile l’atteggiamento del PDL verso il piano strutturale comunale di Rimini. Le allucinanti motivazioni pubblicamente espresse che hanno portato l’opposizione a produrre una raffica di emendamenti, dovrebbero essere prese ad esempio della differenza di valori che, fortunatamente, ancora esiste tra centrosinistra e centrodestra. Ad una pianificazione urbanistica equilibrata che tiene conto delle diverse istanze della società, incardinandola sul principio assoluto della valorizzazione della qualità urbana dei quartieri e della tutela e non consumo del territorio, il PDL dice semplicemente che è meglio fare prevalere le logiche e gli interessi corporativi a scapito del bene comune: l’ennesima puntata del film intitolato ‘Viva la rendita e la speculazione’. Ormai non si ha neanche più vergogna di esprimerlo, lo si fa, in nome e per conto di interessi particolari e corporativi. L’unica cosa positiva è che le posizioni, anche in vista della campagna elettorale, sono chiare: il centrodestra al bene comune preferisce senza dubbio l’interesse proprio”.
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La riqualificazione dell’area del porto è una delle priorità della nostra città
Andrea Gnassi, candidato sindaco di Rimini del centrosinistra, questa mattina ha incontrato i rappresentanti della Cooperativa Lavoratori del Mare di San Giuliano Mare. “Rimini deve riprendersi il mare. Il mare non può più essere un sottofondo di una città che lo guarda solo d’estate perché c’è la spiaggia per prendere il sole. In fondo quando pensiamo a Rimini, del mare abbiamo una idea che si ferma al suo arenile, funzione vitale della nostra economia. Ma Rimini deve riconquistare il suo mare, al quale troppo spesso si è voltato le spalle. Lavorare sui tratti identitari della nostra città, significa valorizzare la risorsa mare e le importanti funzioni della pesca e della marineria con il suo mercato ittico, identità di un borgo storico che ha una lunga tradizione marinara. Se vogliamo riprenderci il mare dobbiamo certamente pensare bene alle riqualificazioni urbane che rendono più appetibile l’offerta turistica, ma anche lavorare sui tratti identitari. In questo senso credo sia opportuno pensare alla riqualificazione complessiva dell’area del porto come una delle priorità della Rimini del futuro. Pensiamo alle funzioni della pesca, alla marineria, ad un luogo dove si possa toccare con mano il nostro pesce azzurro dell’Adriatico, un mercato dove si svolgono le attività della pesca e dove i riminesi possano andare a prendere il pesce e gli albergatori incentivare i turisti a toccare qualcosa di vero. Non siamo un villaggio turistico di plastica, ma una città che respira la sua cultura marinara. Diamo spazio ai talenti che operano in questo settore: i maestri d’ascia e tutto il mondo dell’artigianato. Abbiamo degli artigiani di ottimo livello, che lavorano le eliche, che costruiscono le barche nei cantieri, le vele, i motori, talenti che tutto il mondo ci invidia. Una pluralità di funzioni, di lavori, di mestieri, attività che generano un pezzo di Rimini”.
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Cena a sostegno della campagna elettorale di Andrea Gnassi candidato Sindaco di Rimini
Lunedì 21 marzo 2011 alle ore 19,30 al Palacongressi di Rimini, si terrà la cena a sostegno dell’elezione di Andrea Gnassi a Sindaco di Rimini. Interverranno durante la serata Vasco Errani, Presidente della Regione Emilia Romagna e il Sen. Sergio Zavoli. L’incasso servirà a finanziare la campagna elettorale. Per ragioni organizzative la prenotazione è obbligatoria entro le 18,00 di venerdì 18 marzo.
Comitato elettorale Andrea Gnassi tel. 0541/673508
PD Rimini 0541/381010 [email protected]
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La Festa delle Donne, che sia davvero una festa di tutti
Andrea Gnassi, candidato Sindaco di Rimini del centrosinistra, celebra così la Festa delle Donne.
“L’8 Marzo c’è e ci deve essere. Al di là della retorica e del simbolo, in questo caso anche i simboli contano. Questa ricorrenza non deve essere solo una parentesi, una sola giornata all’anno, durante la quale ci si dedica con un pensiero allo sguardo e alla sensibilità delle donne. Costruiamo una Rimini del futuro che abbia nella sua nuova direzione di marcia le competenze, il talento, l’attenzione e la cura delle nostre donne. Un simbolo per affermare da un valore una pratica: come il coinvolgimento nella governance del quotidiano, che sia il governo di un Comune o di una banca. Una città libera e liberata non può che avere una dignità concreta, realizzata attraverso l’impegno delle donne, con una loro rappresentanza forte e reale”.
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Non ammazziamo la green economy e le nuove tecnologie
Andrea Gnassi risponde all’appello lanciato dalle imprese riminesi che rischiano di scomparire per effetto del decreto “ammazza green-economy” varato nei giorni scorsi dal Ministro Paolo Romani. “La drammaticità di questo decreto rappresenta la direzione di marcia che questo Governo sta dando al nostro paese. Da una parte c’è tutto il mondo che investe sulle nuove tecnologie, sulla green economy e che pone nell’ambiente e la sua energia il nuovo motore di sviluppo, dall’altra ci siamo noi con questo Governo e il Ministro allo sviluppo economico Romani che varano un decreto che mette in ginocchio tutte le imprese che lavorano nel settore del fotovoltaico. ‘Il Governo non ci Ruby l’economia’, non è semplicemente uno spot coniato questa mattina, ma purtroppo quello che sta realmente accadendo. Ribadisco che tra i compiti prioritari della prossima Amministrazione debba esserci la valorizzazione e l’incentivazione del comparto della green-economy come leva di sviluppo e di lavoro. Riprendiamo una direzione di marcia onesta e credibile. C’è una ostinazione immotivata, incomprensibile e antimoderna da parte di questo Governo nel considerare il sistema industriale delle energie rinnovabili come un modello di sviluppo non realistico. Tutto ciò pone l’Italia come la periferia del mondo. Non permettiamolo”.
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Sì al protocollo sulla legalità
Nota di Andrea Gnassi in risposta all’articolo apparso oggi sul Corriere Romagna “Se la legalità è un optional”
“L’Italia è il paese delle burocrazie ottuse, dei tempi incerti dati alle imprese e delle certezze delle procedure che spesso non esistono. Questo vuole dire cambiare le macchine amministrative, rivoluzionare la macchina della pubblica amministrazione e creare un federalismo serio. Non c’entra niente con la legalità. Francamente non si può giustificare la distrazione sui protocolli sulla legalità affermando che essi allungano tempi e appesantiscono percorsi (?). La scelta verso la legalità è senza se e senza ma. La strada della legalità è secondo me non solo l’unica da intraprendere, ma quella più rapida perchè tutela davvero i progetti e le attività meritevoli e il tessuto economico sano. Una azienda sana può operare al meglio se sussiste la garanzia che, ad esempio, le procedure che assegnano lavori sono imperniate da criteri trasparenti. I simboli contano, il mio non sarà solo un fatto simbolico: se sarò eletto Sindaco adotterò immediatamente il protocollo sulla legalità, sulla scia della Provincia di Rimini e del Comune di Poggio Berni.
La nuova direzione di marcia, il fare interventi ma dentro un’idea strategica di città, riconvertendo ecologicamente l’economia, si alimentano solo con trasparenza, merito e cultura della legalità. Che sono un tutt’uno”.
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