Da Cattolica una lezione per le primare, i Riminesi prima di tutto

“Quanto accade in queste ore a Cattolica, è più che un campanello di allarme per il Partito Democratico dell’intero territorio riminese e persino nazionale. Credo non abbia precedenti, nella storia della nostra provincia, un atto politico a tutti gli effetti traumatico. Si è giunti alla rottura di un vero e proprio tabù. Cade una Amministrazione per le dimissioni di chi l’ha promossa al Governo. Al di la delle ragioni estreme, legittime o meno di chiunque, le conseguenze per la comunità , il tessuto socio-economico cattolichino, sono inimmaginabili. Il tema c’è tutto e riguarda anche tutti i passaggi elettivi che porteranno entro qualche mese a rinnovare l’Amministrazione Comunale a Rimini. Può una città, grande o piccola non importa, seguire sino ad affondare le evoluzioni – magari legittime ma non sempre lineari – di una politica ridottasi a guerra e scontro tra gruppi?

No, ci sono momenti e fasi in cui le priorità devono essere forzatamente altre perché altro chiede e giustamente pretende la collettività. Per le primarie di Rimini facciamo che le priorità siano solo Rimini e i Riminesi, prima anche di ogni singola proposta e programma che i candidati faranno. Da Cattolica viene un brutto segnale che va guardato con grande attenzione dall’intero PD riminese, allorché si appresta a entrare nella parte viva del confronto tra candidati, tra le forze politiche e tra i cittadini. Quella della responsabilità individuale verso i cittadini che eleggono, deve tornare a essere una pre-condizione indispensabile all’impegno pubblico. Pre-condizione significa che essa viene prima di qualsiasi convenienza politica. Guardiamoci bene, anche a Rimini”.

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4 risposte a Da Cattolica una lezione per le primare, i Riminesi prima di tutto

  1. Franco scrive:

    Le ragioni dei dissidi non sono solo strumentali, spesso sono sostanziali, ed investono scelte che hanno nomi e cognomi, cause ed effetti, delibere ed approvazioni.
    Invocare l’unità in nome del bene comune di una città non ha senso se non si comincia a chiamare le cose con il loro nome e a cambiare concretamente rotta. Concretamente significa con atti concreti, non buone intenzioni.

    • andrea scrive:

      Gentile Franco, l’unità a cui faccio riferimento non è il retorico unanimismo del “volemose bene”, su questo siamo in sintonia assoluta. L’unità vera si raggiunge al termine di un processo dialettico interno autentico, mirato al cambiamento. Obbiettivo sempre l’interesse della città e della popolazione. Se prevale lo scontro tra gruppi tale da arrivare ad un commissariamento le conseguenze pratiche , quelle che influenzano la vita di tutti i giorni dei cittadini (funzionamento della macchina municipale, asili, scuole, piani stagionali etc.) sono molto negative. Per come la vedo io, sono un prezzo da pagare troppo alto. A presto.

  2. mario scrive:

    Condivido il programma, manca solo un po piu’ di attenzione al forese,
    che e’ un ottimo serbatoio di voti del centrosinistra.
    Attento ai vecchi politicanti che cercono di salire sul carro del (vincitore)

    • andrea scrive:

      Grazie Mario per il sostegno al programma e per le raccomandazioni. Farò del mio meglio per uscire da questa sfida come lei ottimisticamente prevede, cioè da “vincitore”. Un saluto.

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