“E’ tutto sommato positivo che si discuta del futuro del porto di Rimini. Dimostra che prima di una convenienza politico-amministrativa, quell’area è un luogo dell’anima, volano di relazioni e sviluppo ancora non utilizzato in tutte le sue potenzialità. Credo che il futuro del porto di Rimini, le sue vocazioni, la sua riqualificazione, non possa che passare dal coinvolgimento di ogni portatore d’interesse nella sua definizione. Questo vale per il progetto complessivo di valorizzazione del porto canale, che a mio avviso non può tralasciare la fruizione pedonale ed anche ciclabile della ‘promenade’ Ponte di Tiberio-Piazzale Boscovich, ma vale anche per aspetti più specifici, come ad esempio la nuova tariffazione per la raccolta dei rifiuti delle imbarcazioni. Credo sia utile che si trovi un accordo e una mediazione tra operatori, Capitaneria e società privata incaricata, in modo da non vessare una sola parte nel momento in cui si attendono ancora risposte su cosa sarà del porto canale di Rimini. La strada della mediazione intrapresa negli ultimi giorni va battuta con ancora maggiore determinazione, consapevoli che ognuno dei soggetti in causa è parte di quel fragilissimo equilibrio che è il Porto di Rimini”.
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