Il tessuto istituzionale e socioeconomico ha un compito nevralgico nella battaglia contro le infiltrazioni malavitose

“Hanno ragione Vasco Errani e Stefano Vitali. Gli ultimi sviluppi dell’inchiesta investigativa contro le infiltrazioni malavitose lungo l’asse adriatico e padano, rappresentano un segnale preoccupante per i territori coinvolti. Tenere alta la guardia non può essere un mantra esclusivamente investigativo ma, visti e considerati gli addentellati che emergono dall’inchiesta, il tessuto istituzionale e socioeconomico ha un compito altrettanto nevralgico. E’ necessario che tutti facciano la loro parte: istituzioni, cittadini, categorie e il sistema creditizio. Solo in questo modo possiamo combattere il pericolo di trovarci la camorra e il suo malaffare in casa. Dobbiamo difendere e proteggere il nostro tessuto sociale ed economico da tutti i meccanismi di penetrazioni finanziarie e immobiliari di dubbia provenienza. Le nostre numerose imprese, gli alberghi, la gestione di esercizi commerciali, tutti i nuovi strumenti pianificatori di ristrutturazione immobiliare, vanno tutelati da ogni tipo di pratiche e infiltrazioni illegali. Insisto! Come avevo già sottolineato nei mesi scorsi, è necessaria una proficua e concreta collaborazione da parte di tutti: le forze l’ordine, gli enti locali, le categorie economiche, i sindacati, le associazioni e le stesse banche che sappiano dialogare con le imprese in difficoltà, terreno fertile di intromissioni malavitose.  Propongo l’istituzione di un tavolo permanente formato dai diversi protagonisti della nostra comunità. Un tavolo permanente che individui prima, e utilizzi poi, tutti gli strumenti tecnici e scientifici necessari per verificare cosa ci sta dietro queste ‘strane operazioni’ e quindi eliminarle. Solo avviando la trasparenza nelle operazioni immobiliari, degli appalti stessi e degli acquisti si può contrastare ogni forma di criminalità organizzata”.

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