“Con ogni probabilità sarà Marco Lombardi il candidato sindaco del PDL alle comunali. Al di là delle facili battute sulla resistenza del ‘candidato in servizio permanente’ (ad occhio e croce, già d’interesse del Guinness dei primati), va fatta una riflessione seria sull’epilogo riminese cui è giunto il partito di Berlusconi.
C’è un evidente danno alla città. Il PDL di Rimini ha brutalmente ‘ucciso’ ogni tentativo di contributo civico al proprio movimento, dando una mazzata al complessivo intreccio di relazioni tra tessuto socioeconomico e politica. Il ‘messaggio in bottiglia’ di Mario Formica, ultima vittima della faida interna pidiellina, è un atto d’accusa lucido e impietoso, al termine di un percorso di un anno durante il quale il centrodestra riminese ha fatto esporre e quindi lasciati nudi rappresentanti dell’imprenditoria e donne e uomini delle professioni. Questo è un reato politico a tutti gli effetti. E i suoi effetti sono ancora più virulenti nel momento in cui a Roma provincia di Arcore decidono in tre (6.794 persone in meno di quelle primarie del centrosinistra che Lombardi e soci hanno giudicato ‘un fallimento’… pensa te!) di rimettere in pista il ‘candidato a tutto e oggi pure candidato controvoglia’. Come se servire l’interesse comune si esaurisse nella campagna elettorale. Potrei limitarmi a dire: scelte loro. E invece non è così visto che l’atteggiamento del centrodestra dà un altro colpo di piccone a quello che resta (nel centrodestra) del rapporto tra politica e civismo.
Mi chiedo anche che autonomia abbia un candidato imposto dai ‘colonnelli burlusconiani’ di stanza a Roma, quando per difendere Rimini, ad esempio sul turismo, sull’economia e sul sociale, bisognerà dire che Roma sbaglia indipendentemente dal colore del Governo?
Infine un invito al probabile avversario (ma che ancora non è certo che lo sia dato l’andazzo…) Marco Lombardi. Nel momento in cui sarà ufficiale la sua candidatura, tolga tutti dall’imbarazzo delle provinciali 2009, dimettendosi dallo scranno di consigliere regionale. A differenza di Vitali, due anni fa Lombardi fece lo gnorri, continuando a occupare posto e poltrona a Bologna”.
Se nel PDL ci fosse democrazia, il candidato sindaco, per il comune di Rimini, dovrebbe essere chi ha vinto il sondaggio, perciò: Gioenzo Renzi