Si è svolto ieri sera nella parrocchia di San Martino in Riparotta l’incontro con i giovani Scout di Viserba. Di fronte ad una sala gremita, il candidato Sindaco ha presentato le sue idee per Rimini. Una serata vivace, dove le domande dei ragazzi hanno toccato temi non semplici come la sanità, la solidarietà, il lavoro giovanile, le regole della democrazia e il volontariato. Un botta e risposta che ha visto Gnassi presentare alcuni punti del suo programma con particolare attenzione sulla cultura, il lavoro, la scuola, le imprese giovanili, l’educazione, il diritto allo studio, l’ambiente, etc. Il candidato sindaco del centrosinistra ha fatto un distinguo netto tra l’educazione che può mettere in campo la parte pubblica: educazione al rispetto civile, ma anche educazione tramite una città che ti sa offrire opportunità civiche e legata ad una cultura diffusa.
“Mettiamoci in gioco tutti, dobbiamo giocarci fino in fondo questa sfida – ha detto Andrea Gnassi durante il confronto con gli scout – lavoriamo per una una città che si vuole costruire insieme, associazione per associazione, ciascuna con le proprie specificità. Gli scout sono un gruppo molto fattivo e concreto. Anche con questi ragazzi si può costruire la nuova Rimini, più solidale e vicina agli ultimi. Non c’è nessuno che possa farlo al posto nostro. Non io, ma noi, tutti insieme. La rivoluzione la fa ciascuno di noi quando si prende cura del più debole. Ogni gesto è prezioso. Il volontariato arricchisce due persone: sia chi riceve aiuto, sia chi lo offre: entrambi crescono come persone. In questo modo la società migliora, a piccoli passi ogni giorno. Lontani dalle grandi rivoluzioni oggi viviamo la rivoluzione del quotidiano, di noi stessi, del vicino e del prossimo. La difesa degli ultimi? Significa pensare alle famiglie di chi è in cassa integrazione, di chi ha casi d’handicap o anziani a carico. Il Comune deve sostenere questo servizio, facilitandolo, aiutando chi aiuta. Bisogna essere capaci di fare del bene”.
A conclusione del dibattito Gnassi, si è intrattenuto fino a notte fonda con gli educatori ed i tanti ragazzi che gli ponevano tanti domande, a cominciare dallo sviluppo socioeconomico della città fino ai progetti per una Rimini più internazionale.