Gnassi: dichiarazione sul voto del 15-16 maggio

“Il centrosinistra è tornato in testa a Rimini, il centrodestra targato Lega
paga le sue mille contraddizioni. Riprendiamo il centro del ring: il nostro progetto di innovazione e
cambiamento saprà allargarsi a tutti i riminesi. Pur dovendo commentare dati solo parziali, e dunque potenzialmente ancora modificabili, mi pare di potere già mettere in evidenza alcune questioni che
emergono da questi primi numeri. Prima di tutto, il dato che salta subito agli occhi, politicamente
incontrovertibile: siamo davanti, il centrosinistra è davanti. Non era facile, non era scontato vista la frammentazione dei candidati e delle liste e soprattutto il fatto che alle regionali di 12 mesi fa il centrodestra in città
era in testa dell’1.3%. In una campagna elettorale oggettivamente complicata dal disincanto verso la politica tutta, dalle criticità della città, dalla politicizzazione del confronto voluta da Berlusconi, il centrosinistra a Rimini
riprende il centro del ring. Chiaro, non vuol dire molto ma qualcosa sì: possiamo e dobbiamo proseguire in questo progetto e in questo atteggiamento mirato a imprimere la svolta a una città che vuole cambiare.
Ci sono dunque tutte le condizioni per vincere al ballottaggio, recuperando un’unità degli elettori del centrosinistra e di tanti riminesi, anche non di centrosinistra, che credono a un’idea di svolta. In questa campagna elettorale ho percepito una grande volontà di cambiamento e di richiesta di concretezza, di serietà. Il cambiamento non può essere nel centrodestra che ha mille contraddizioni; peraltro l’egemonia leghista del forlivese Pini sul centrodestra riminese non ha prodotto il risultato sperato. Utilizzerò queste due settimane per illustrare ancora meglio le novità del mio programma e per convincere anche i più sfiduciati che a Rimini può partire un ciclo nuovo. Proprio per questo è importante garantire la serietà di una coalizione che si è presentata compatta al primo turno, unita da un programma e da un comune sentire”.

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Una risposta a Gnassi: dichiarazione sul voto del 15-16 maggio

  1. Massimo Spaggiari scrive:

    Il voto riminese di ieri è chiaro: l’eredità Ravaioli-Melucci ha portato voti a Camporesi e Pazzaglia, ma non a Renzi. Possiamo farcela. Parola d’ordine: con la società civile, per cambiare. Rivoluzione dei gelsomini, anche a Rimini.
    Massimo

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