Si è svolta oggi pomeriggio la conferenza stampa di Andrea Gnassi, candidato sindaco del centrosinistra al ballottaggio per il Comune di Rimini all’indomani del voto Qui sotto riportarti alcuni abstracts del suo intervento
ANALISI DEI DATI
a) Siamo avanti di 3,17 per cento che in valori assoluti corrispondono a 2374 voti. Il dato più immediatamente comparabile è quello delle regionali 2010 che vedeva il centrodestra avanti dell’1,32 per cento, corrispondente in valori assoluti a 852 voti. In realtà lo scarto era più ampio perché lo scorso anno la coalizione di centrosinistra si presentava unita alle regionali e dunque con Sinistra Ecologia e Libertà al suo interno (e aveva preso 1254 voti). Dunque, pur con tutte le prudenze del caso, il centrosinistra a Rimini a distanza di 12 mesi è tornato davanti perché ha meglio tenuto rispetto al centrodestra il vento della polverizzazione e della disillusione rispetto alla politica. Quello che, invece, ha fatto molto meno bene il centrodestra, come dimostra questa tabellina.
b) Abbiamo saputo arginare meglio del centrodestra l’erosione dei due blocchi e questo è senz’altro il fattore che ci fa guardare con fiducia e ottimismo al ballottaggio.
c) I riminesi hanno capito che la golden share forlivese dell’Onorevole Pini sul candidato di centrodestra avrebbe pagato dividendi amarissimi per la città di Rimini. Il risultato di Renzi e della Lega è dovuto al nuovo Palacongressi ancora chiuso. I riminesi non hanno l’anello al naso.
d) Vorrei però soffermarmi su un tema centrale nella valutazione complessiva di questa campagna elettorale: anche alla luce di una sensazione che avevo già toccato nei tre mesi di lavoro sul territorio: la comunità esprime una grande voglia di cambiamento, non tanto nelle iniziative, nei progetti, negli schieramenti politici ma nel rapporto tra cosa pubblica e cittadino. Il tema della partecipazione non si circoscrive solo a tavoli aperti alle rappresentanze varie o a surrogati delle Circoscrizioni; è qualcosa di più ampio, di più profondo, di meno incanalabile, a mio avviso fondato principalmente su un clima ambientale da ristabilire e/o ripristinare. Non basta più governare, anche bene, ma occorre metterci quel di più che sappia coinvolgere, occorre tornare a investire su una classe dirigente magari più inesperta secondo i canoni classici ma in sintonia con il luogo, entusiasta. Lo stesso successo della lista Rimini per Rimini lo dimostra, così come il metodo che ha portato alla stesura del Piano Strategico che rappresenta un punto di partenza in questo senso e non di arrivo. Io conto molto nelle prossime due settimane di illustrare ‘porta a porta’ una proposta di relazione tra Comune e cittadino capace di voltare pagina, di chiudere un’epoca e di aprirne una nuova, che non abbia niente a che fare con la puerile protesta ma rappresenti una sana terza via, mettendo assieme capacità di governo, partecipazione capillare e non delegata alle sole rappresentanze, trasparenza amministrativa. Si deve accorciare la filiera tra Comune e cittadino: è uno dei temi della mia campagna, lo dirò con ancora maggiore forza nei prossimi giorni, lo dimostrerò negli atti, nei fatti e nelle persone già all’alba del giorno successivo al ballottaggio
e) Nei prossimi giorni, lavorerò su tre fronti. Il primo: mi ritufferò direttamente nella città per spiegare, ascoltare, confrontarmi con i cittadini. Il secondo: dovremo, come centrosinistra e come città tutta, dare un altro giro di manovella alla nostra capacità organizzativa, al nostro entusiasmo, alla nostra passione, perché l’obiettivo di confermarci forza di governo in città per i prossimi cinque anni è lì a un passo. Terzo: incontrerò le forze politiche che si riferiscono ai valori del centrosinistra. Discuteremo ma l’elemento per me imprescindibile è che non si devono fare pastrocchi. In Italia sono troppe le situazioni in cui invece di governare ci si preoccupa dell’equilibrio tra partiti, fino a dover accontentare appetiti per niente nobili. A Rimini si cambia pagina anche in questo; e quello del governare senza dover arrancare giorno per giorno e fare concessioni sbagliate è un valore per me basilare. Il confronto è obbligato, sano, perché la tensione verso l’apertura di una nuova fase per Rimini appartiene a tantissima gente dentro e fuori al centrosinistra. Ma senza pateracchi verticistici, che non solo non sarebbero compresi dagli elettori ma avrebbero l’effetto perverso di allontanare ancora di più i cittadini dalla politica. Non è mia intenzione, non scambierò una lucciola per una lanterna.