Rapporto Caritas: aggrediamo le nuove povertà con un pacchetto di iniziative sinergiche tra pubblico e privato

Ieri mattina il candidato sindaco per il centrosinistra Andrea Gnassi ha partecipato alla presentazione del rapporto sulle povertà 2010 della Caritas Diocesana di Rimini.

“Il rapporto Caritas è un rapporto che ci riguarda. Spesso diciamo che la società è cambiata, che ci sono fattori di crisi e povertà. Questo rapporto ci fa toccare con mano concretamente i numeri della crisi. Le povertà e l’impoverimento riguardano le famiglie venute da altri paesi, ma c’è anche il dato delle famiglie riminesi. Oggi se hai un inciampo nella vita perché perdi il lavoro o il lavoro è poco retribuito, ci si ritrova dalla soglia media, alla soglia di povertà. Sono 586 le persone o i nuclei familiari che si sono rivolti alla Caritas. C’è un dato che emerge che non è solo la marginalità, ma l’impoverimento delle famiglie. Questo significa per molti non riuscire a pagare le bollette della luce e del gas, i libri di scuola, non trovare i soldi per pagare i lavori di piccola manutenzione in casa. Ci sono i nuovi poveri: c’è un fenomeno che ci porta a perdere persino la dignità, portando all’avvilimento e all’isolamento. Il rischio è di non risollevarsi più. Ci sono padri separati con figli che non hanno posto dove accoglierli e vederli. Il rilancio di Rimini passa da un robusto investimento sul sociale. Su chi inciampa e non deve rimanere indietro. Penso che con questa situazione è ora di farci i conti fino in fondo, superando persino individualmente una certa pigrizia o un rilassamento che ti porta a pensare ‘Tanto ci sarà qualcuno che se ne occupa’. Non è così. Non ce la fanno più le associazioni, il volontariato, le istituzioni e la Caritas stessa. Bisogna pensare ad una strategia comune che può tradursi anche in un ‘pacchetto’ di azioni omogenee a favore di chi vive situazioni di estremo disagio. Chiamerò diversi soggetti a dargli sostanza: enti, società pubbliche, società pubblico/private (anche quelle che non si pensa abbiano a che fare con questi temi). Ognuno dovrà dare il suo contributo.  Un pacchetto che preveda, ad esempio, ulteriori esenzioni dalla tassa rifiuti, l’esenzione o agevolazione dai contributi per asili, esenzione dei trasporti e anche per l’acquisto dei libri di scuola. Vedo il coinvolgimento della piccola e grande distribuzione alimentare commerciale, soggetti come Agenzia Tram, Hera e altri enti erogatori di servizi primari. Ma la povertà economica va anche aggredita su un fronte diverso: anche attraverso l’urbanistica si possono sviluppare quartieri e luoghi con centri di aggregazione, spazi vitali sportivi per far sì che l’impoverimento non porti alla perdita di dignità di una famiglia che non riesce a fare sport o non può permettersi di mandare i propri figli in palestra, fare un corso o a partecipare ad un gita scolastica”.

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Gnassi: “Wireless libera a Rimini”. Da domani lo start-up in Piazza Cavour promosso dal comitato del candidato sindaco del centrosinistra

Andrea Gnassi, candidato sindaco del centrosinistra, lancia la free wireless a Rimini, nelle piazze e nei principali punti di aggregazione cittadina.  La connessione internet veloce e senza fili per i PC, ma utilizzabile anche con i nuovi smart-phone, potrà essere fruita liberamente. Una prima sperimentazione da domani, proprio in Piazza Cavour. Un potente router posizionato nella sede del comitato elettorale di Gnassi, permetterà un collegamento libero in tutta la piazza.

“Le nuove tecnologie sono parte strategica del mio programma di cambiamento per la città e la piattaforma wireless libera rientra in questo ambito – se diventerò Sindaco ho in mente di dotare Rimini di una copertura wi-fi gratuita che metterà in collegamento centro storico, parchi, attività commerciali e anche la spiaggia. Il Comune di Cesena, grazie all’interessamento diretto del Sindaco Lucchi, ha realizzato il progetto con ottimi risultati, le spese per l’amministrazione sono state minime con una copertura della rete di oltre 350.000 metri quadrati. Perché non realizzarla anche nella nostra città? Internet deve diventare un canale di partecipazione importante, non utilizzabile solo in ambito turistico. Credo sia realistico e possibile, ad esempio, dare la possibilità di verificare attraverso il web, e direttamente da a casa, il corso di una pratica amministrativa o il pagamento di un tributo e di un servizio sanitario . Non è più tempo del cittadino che si muove verso il Comune, ma del Comune che va a casa dei riminesi. Fornire servizi innovativi e qualità a costi contenuti fa parte del DNA del riminese, quello che ci ha reso famosi ovunque, ma che deve essere rilanciato con maggiore convinzione e che io intendo potenziare con progetti precisi”.

Ma come nasce l’idea?

“Abbiamo lanciato un forum su internet sul nostro sito e su Facebook. In tanti ci hanno chiesto cosa intendevamo fare. Ecco che abbiamo proposto la nostra wi-fi libera e chiesto opinioni in libertà agli utenti della rete e agli esperti. Abbiamo costruito un gruppo di lavoro volontario, abbiamo visto le esperienze di Venezia, San Francisco, Roma, Berlino, fino alla stessa Cesena e quindi lanciato la nostra proposta. La cosa straordinaria è che abbiamo dimostrato come è possibile dare un servizio ai cittadini veloce partendo dal basso e con il Comune che spende qualche centinaio di euro. Diamo un colpo anche per la sicurezza, perchè in ogni luogo e in ogni piazza ci sarà un motivo per andarci e un servizio da utilizzare. Se vado in un piazzetta e in un parco e mi connetto, posso seguire una pratica del Comune, posso studiare, ci riprendiamo un luogo con la vita e scacciamo degrado e balordi. Se sarò Sindaco realizzeremo questo servizio dal Lungomare Dati a Piazza Pascoli, Piazza Puccini a Viserba, Viale Oliveti a Miramare. Dal Parco Marecchia, al V Peep,  al Parco Cervi, alla spiaggia, fino alla Gaiofana. E’ dal basso e con poco una grande rivoluzione: invece di usare l’auto, trovare un parcheggio, bussare alla porta del Comune, dentro il telefonino hai un parcheggio, una strada, il Comune stesso e trovi un servizio e una informazione, tutto nella tasca della giacca”.

Appuntamento domani (sabato 9 aprile) alle 19.  Sotto i portici di Vicolo Pescheria in programma  un aperitivo accompagnato dalla buona musica di Ghigo deejay, per la presentazione e lo start-up del progetto di connessione wi-fi in Piazza Cavour.

Si rigrazia per la collaborazione l’azienda Futur3 che ha installato il servizio free wi-fi nel Comitato Gnassi.

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Gnassi: incontro positivo con i Gruppi di Acquisto Solidale

Un incontro molto positivo quello svolto ieri sera con i RiGAS (gruppi d’acquisto solidale) di Rimini, in cui il candidato Sindaco Andrea Gnassi ha avuto modo di confrontarsi a 360° sui vari temi legati alla programmazione strategica dello sviluppo locale e ad una nuova idea di città, basata sulla centralità della persona, sulla ricerca costante del bene comune e della felicità sociale. Gnassi ha svolto una approfondita riflessione sul cambio di marcia necessario nella gestione del territorio, aprendo nuovi spazi di partecipazione e di responsabilizzazione dei cittadini; ha evidenziato inoltre la necessità di scelte di governo capaci  di sostenere le economie locali sostenibili, dando vita nei prossimi anni ad un Distretto Economico Solidale.

Il candidato sindaco di Rimini del centrosinistra ha inoltre risposto alle numerose e puntuali domande poste dal direttivo e dai presenti all’incontro assumendo impegni concreti e verificabili. In particolare si è impegnato a creare le condizioni per un concreto sostegno ai GAS e alla promozione dei prodotti alimentari a KM zero a filiera corta e di qualità facendosi promotore presso l’assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna di una legge, analoga a quella recentemente approvata della regione Umbria. I temi al centro del confronto hanno spaziato dal sostegno alle economie locali, all’agricoltura sostenibile, alla sostenibilità del modello di sviluppo locale, al rispetto dei diritti dei lavoratori, alle politiche di gestione della raccolta e smaltimento dei rifiuti, al consumo di suolo, all’acqua pubblica, alla trasparenza e alla partecipazione dei cittadini. E poi tutti i temi legati alla difesa dell’ambiente e al miglioramento della qualità della vita, tutela dei Beni Comuni.

“La sfida di oggi – commenta Gnassi – è rappresentata dal passaggio dalla enunciazione di principi alla prassi quotidiana e allo sviluppo di una nuova cultura di governo attraverso la responsabilizzazione diretta dei cittadini il sostegno ad un’agricoltura sostenibile, rispettosa della salute delle persone e della natura e per la conversione al biologico delle aziende agricole, al sostegno delle produzioni locali, alla promozione dei gruppi di acquisto solidali sul territorio e in generale i mercati a km 0 di prodotti biologici, tipici e stagionali, aumentandone il numero anche a livello di quartiere e regolamentandoli in modo più rigoroso, fino ai temi legati alla mobilità sostenibile e all’incremento delle energie rinnovabili e dei rifiuti, promuovendo la cultura delle tre R (Riduzione, Riciclo, Riutilizzo). Un’occasione di confronto e ascolto preziosa che rappresenta la base per un lavoro comune da sviluppare nei prossimi anni”.

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Gnassi: l’attuale regolamento delle case popolari va rivisto

Tra le tante contraddizioni di cui è costellato il cammino del centrodestra riminese, ne salta agli occhi una, recente e clamorosa. La scorsa settimana, proprio il PDL ha fatto mancare il numero legale in Consiglio Comunale durante la discussione sul nuovo regolamento per l’assegnazione degli alloggi popolari. Risultato? Quelle che erano modifiche attese da molti riminesi, dovranno aspettare ancora mesi prima di essere attuate.

Non la faccio lunga, e su un tema molto delicato e spesso viziato da un’insopportabile ideologia ‘bipartisan’, mi limito a dire questo. Io credo che per l’assegnazione degli alloggi di ERP non si debba far altro che adottare e applicare pari pari la Legge Regionale n.24/2001 che dice molto chiaramente quali sono i criteri:

a) la cittadinanza italiana o altra condizione ad essa equiparata, prevista dalla

legislazione vigente;

b) la residenza o la sede dell’attività lavorativa;

c) i limiti alla titolarità di diritti reali su beni immobili;

d) l’assenza di precedenti assegnazioni o contributi;

e) il reddito del nucleo avente diritto.

La vexata quaestio della cittadinanza e della residenza non va infatti intesa come uno sbarramento contro gli stranieri, ma una tutela nei confronti di chi, magari da anni, è in attesa di una casa e in condizione disagiata e dunque ha un diritto oggettivo nelle graduatorie.

Poi il problema è senz’altro quello di avere più case popolari da mettere a disposizione di chi non ce la fa. E in questo senso l’approvazione e quindi l’attuazione del piano strutturale comunale, porterà senz’altro ad implementare il patrimonio residenziale pubblico grazie alla destinazione del 20% su questo segmento negli interventi edilizi privati (provvedimento che la destra, il Pdl e la Lega che sbandierano il clima delle case popolari, non solo non volevano, ma sul quale hanno fatto ostruzionismo). Ma stante la situazione attuale, credo non sia sbagliato introdurre nel regolamento riminese i principi della legge regionale.

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Lo stadio serve alla città, ma se sarà necessario investiremo anche soldi pubblici

In questi giorni torna alla ribalta la vicenda stadio. Non è uno scandalo, anzi; proprio la campagna elettorale può servire a chiarire posizioni su quella che, personalmente, ritengo essere sinora stata un’occasione perduta dalla città di Rimini. Vengono riproposti moduli un po’ stanchi per affrontare una questione seria e sentita dalla cittadinanza. Occorre, invece, il coraggio di porre il problema in termini del tutto nuovi.

Innanzitutto affermo che la città di Rimini ha non solo bisogno di un impianto polifunzionale, una ‘cittadella dello sport’ nell’ambito del centro urbano, ma ha altrettanta necessità di rinnovare, ammodernare, realizzare ex novo quelle strutture sportive sul territorio in grado di svolgere una funzione prima di tutto sociale e inclusiva e, in alcuni casi, persino turistica. Per raggiungere questo – che sarà senza alcun dubbio un obiettivo prioritario di mandato – non scarto a priori l’idea di un investimento e/o un contributo anche con risorse pubbliche.

Per quanto riguarda il ‘Neri’ vero e proprio, quello che ho in mente è una struttura polifunzionale, in cui oltre al campo di calcio trovino spazio altre discipline sportive e servizi per le persone e la comunità come luoghi d’incontro e spazi relazionali, palestre, centri benessere, servizi commerciali, ristorazione, da quella del territorio a quella ‘bio’, spazi per lo spettacolo dal vivo, concerti.

Ci sono città europee che hanno fatto stadi dentro ad una idea di città , cosicchè sotto le tribune trovi persino asili o ostelli e ancora sale-museo dedicate alle eccellenze sportive, in questo caso riminesi: dal basket, al baseball, alla pallamano, pugilato e volley, al frisbee, oltre che al calcio. Un luogo in città e per la città, servito da mezzi pubblici tramite una cerniera che colleghi lo stadio stesso alla nuova indispensabile piscina, altra annosa emergenza sportiva cittadina su cui prendo l’impegno di realizzare.

In tal modo lo stadio, ma meglio sarebbe dire il polo dello sport e del benessere, potrà trainare un processo diffuso di riqualificazione urbana e di caratterizzazione delle aree circostanti, aggiungendo valore economico e identità alle residenze. Dovrà essere collegato attraverso un sistema protetto di ciclabili e percorsi pedonali ai punti nevralgici della città e potrà essere raggiunto con innovativi mezzi di trasporto pubblico locale.

Bisogna rompere lo schema. Stadio sì, stadio no. Ma lo stadio tassello nevralgico dentro una filiera di progetti e azioni che vanno a riqualificare l’impiantistica sportiva in tutti i sei quartieri riminesi. Lo stadio fulcro di movimento sport, partite, relazioni a 500 metri dall’Arco a 10 metri dal mare di un nuovo quartiere urbano moderno e accessibile.

Certo la questione economica non va sottovalutata: soldi ce ne sono pochi, ma io intendo destinare  almeno 1 milione e mezzo di euro all’anno allo sviluppo di questa idea di sport. Le ricorse economiche con un pensiero moderno, possono essere generate non da motori immobiliari, magari in aree verdi lontane, ma dalla riqualificazione di un comparto urbano. E destinare non significa spendere e basta. Le ultime ricerche statunitensi dicono che 1 euro investito in attività sportiva significa risparmiarne 10 in servizi sanitari nell’arco di soli quattro anni.

In sintesi lo stadio  inserito in un contesto sportivo a tutto tondo e soprattutto in un’ Idea di Città nuova e che goda del’approvazione orgogliosa di tutti i riminesi, non solo degli appassionati di calcio.

Da riminesi è giunto il momento che ci facciamo una domanda. Crediamo davvero fino in fondo allo sport? Crediamo allo sport come fattore che aggrega e crea salute e prevenzione, attiva la domanda turistica-sportiva delle 700.000 associazioni del settore del centro nord Europa? Dobbiamo far dire sì non solo agli appassionati, agli sportivi, ai tifosi, ma alla popolazione riminese tutta.

Se diventerò Sindaco, io metterò a disposizione tutte le mie energie senza risparmio e se ciascuno si renderà parte attiva nel promuovere con passione questa idea unitaria, ripensare l’area dal vecchio Flaminio a via Roma come si ristrutturerebbe  un pezzo del salotto di casa propria, si rinnoverà non solo lo stadio ma la città.

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Il mio saluto ad Augusto Randi

Augusto Randi lo guardavi dritto negli occhi e avevi già capito l’uomo.

Mi sono sempre chiesto com’è possibile trovare quella serenità, quell’equilibrio e perfino quella leggerezza (mai banale) in un uomo che ha vissuto in ruoli di grande responsabilità in anni che sono stati intensi, tumultuosi e a volte drammatici.

Operaio in fabbrica, partigiano, segretario della Camera del Lavoro, segretario della Federazione comunista riminesi in anni che hanno cambiato il mondo e l’Italia. Anni in cui Rimini ha potuto contare sulla felice eresia di uomini come Augusto per spiccare il volo dalla povertà e dalle ferite del dopoguerra verso una stagione di fatica, riscatto e sviluppo avvinghiati alla locomotiva del turismo di massa. Augusto è stato uno di quei protagonisti onesti di un Italia che ha voluto risorgere dalla devastazione della guerra e del nazifascismo. Protagonista di un Italia che ripartiva grazie alle scelte e alla direzione di marcia che città come Rimini, devastata dalla guerra, decidevano di intraprendere.  

Sono stati anni che obbligavano a diventare adulti e che spesso facciamo fatica perfino a immaginare, oggi, in un tempo in cui la precarietà allunga la giovinezza e rimanda la possibilità delle scelte e di dare forma compiuta alla propria esistenza.

E provare ad immedesimarsi in quelle stagioni di passioni tumultuose, di tensioni, di decisioni lancinanti sembra quasi un lusso a chi vede scorrere le immagini del nostro tempo: un tempo in cui volgarità, pensiero corto e pochezza la fanno troppo spesso da protagonisti. Ci si poteva fidare di Augusto, si fidava anche chi aveva un orientamento politico diverso dal suo, perché l’onesta della politica che sapeva fare aveva in cambio  la sola moneta del disinteresse personale e del sacrificio persino della propria vita privata.

Eppure Augusto non ti invitava mai a girare la testa verso il passato, non rivestiva mai di toni epici un passato che per Rimini è stato davvero importante. Guardava avanti, senza dare mai lezioni e con un’apertura al nuovo e alla modernità che gli veniva da dentro con naturalezza. Sempre e soprattutto in quelle situazioni da cui sembra difficile risollevarsi. Ci mancheranno Augusto il tuo sguardo gentile dolce e rigoroso. Ma resteranno le tue parole i tuoi pensieri che ci aiuteranno a far ripartire la nostra città meravigliosa in un Italia dove ci sono persino ministri e partiti che non salutano il tricolore. Ci aiuterà il tuo insegnamento in Italia che ha bisogno di futuro e può averlo ancora da città che come Rimini non sapranno inabissarsi nel rancore o nel denunciare solo problemi ma al contrario come ci dicevi prendersi la responsabilità del risolverli guardando al domani.

I tuoi incoraggiamenti anche negli ultimi mesi, i tuoi sorrisi che si mescolavano ai ragionamenti pacati, li ho sempre avvertiti come una spinta ad andare avanti. Anche per questo me le sono prese le responsabilità e adesso mi manchi, anche perché so che nei momenti difficili,che non mancheranno, non potrò contare sulla tua leggerezza e sulla tua intelligenza, sul tuo essere così moderno.

Mancherà a me, mancherà alla tua famiglia, mancherà a tutti quella tua pacca sulla spalla: che pesava tanto e valeva tanto perché veniva da una persona per bene, di cui potevi solo fidarti.

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Gnassi sulla candidatura di Renzi

“Non mi piace parlare degli altri. Sono mesi che ci occupiamo solo dei problemi e delle proposte per i riminesi. La prima considerazione è la vittoria della Lega di Forlì e di Roma sul Pdl di Rimini. Pini ha capovolto il disegno del PDL riminese che ora ne esce con le ossa rotte. La casa del centrodestra è crepata nelle fondamenta. L’unità sbandierata è come una mano di bianco sulla facciata di muri crepati. Renzi lo conosco, ho sempre avuto rapporti corretti con lui. Due considerazioni: la prima è che la sua storia politica e ideologica è fortemente caratterizzata sul lato del campo ben preciso che è quello di una destra non certo moderata, la seconda, anche qui senza alcuna polemica nei suoi confronti, è che governare una città complessa come Rimini, avere un disegno preciso di futuro, non è fare il record degli esposti alla Corte dei Conti o in Procura. Se al record degli esposti, si aggiunge che il deputato leghista di Forlì Pini ha sempre usato la sega contro la nostra città, il messaggio per Rimini non è certo un messaggio rassicurante. Tutti sanno che Pini, voleva segare sia l’Aeroporto di Rimini che il Palacongressi. Noi lavoriamo per aprirlo. Lui per tenerlo chiuso. Secondo uno studio dell’Università di Bologna, Rimini per la chiusura del Palacongressi ha già perso 12 milioni di euro.  Bisognerebbe chiedere il risarcimento per questo danno alle imprese, ai lavoratori e al territorio di Rimini al signor Pini. Perché non li da lui 12 milioni di euro?”

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Partecipazione e volontariato civico per riconquistare il territorio

Il rapporto fra cittadini e istituzioni si logora, o si esalta, soprattutto su questioni che riguardano il territorio e la qualità urbana, il decoro, la vivibilità della città, le piccole manutenzioni. I ritardi, la manutenzione delle strade, pur giustificati da difficoltà oggettive (risorse e mezzi), o carenze soggettive (diverse priorità e/o deficit di sensibilità), allontanano progressivamente i cittadini dalle sedi istituzionali e dalla politica intesa come servizio collettivo al bene comune.

La stessa soppressione delle circoscrizioni lascia un vuoto sul fronte della partecipazione civica, che occorre colmare al più presto e che nel mio programma ha un priorità assoluta. Per risintonizzarsi con la comunità occorre ridare fiducia, condividere i problemi concreti e usare le energie positive. Ascolto e buonsenso per ridare decoro ad un posto, una strada, una via, una fontana, un parco. Spesso la risoluzione di quelli che dai cittadini vengono percepiti come grandi problemi, richiedono un minimo sforzo. I valori civici devono essere il cuore di un progetto politico: onestà, serietà, sobrietà, civismo, solidarietà. Il “partitismo” deve fare un passo indietro.

Se sarò eletto, il Comune sosterrà la ‘rete del volontariato civico sul territorio’, un nuovo civismo appunto, garantendone la libera espressione senza velleitarismi di annessione istituzionale. Il Comune da opportunità di auto-organizzazione, a partire dalle (poche) risorse necessarie. A Rimini, dal superamento dei consigli di quartiere – che avevano una funzione prevalentemente consultiva – vengono limiti oggettivi, ma non possiamo continuare a piangerci addosso. Occorre superare questa difficoltà aggirabile a fronte di una legge dello Stato, cercando di battere nuove strade sul versante di una partecipazione, non più limitata a ristrette rappresentanze, ma aprendo il campo a una progettualità nuova e più concreta.

La mia proposta. Oggi è possibile agire su più fronti: ricostruire ambiti di rappresentanza istituzionale più snelli e vicini alla gente attraverso assemblee e laboratori di quartiere. Attivare, col volontariato civico, luoghi e azioni concrete di socializzazione e qualificazione urbana. I conti sono presto fatti: il funzionamento degli organi di rappresentanza politica nelle sei circoscrizioni riminesi presuppone uno stanziamento medio annuo di 250 mila euro; altri 250.000 vanno a iniziative varie. La mia proposta è di stanziare 500.000 euro all’anno e costituire dal basso, come chiede la gente, squadre civiche sul territorio che in tempo reale possano mettere mano, senza lungaggini burocratiche, alle cosiddette ‘piccole cose’: pronto intervento su parchi, strade, piccoli atti vandalici o imbrattamenti: iniziative di valorizzazione di tutto ciò che contribuisce a innalzare il livello di decoro della città. L’obiettivo è ‘risentire tua la città, avere mezzi per migliorarla’.

Quindi valorizzare ed esaltare la  straordinaria rete di associazioni e di luoghi di aggregazione presenti su tutto il territorio comunale (dalle frazioni ai borghi, dalle attività di volontariato a quelle sportive, culturali, ricreative. Oltre a questi 500.000 euro già a disposizione sul capitolo delle circoscrizioni, si possono aggiungere e razionalizzare le risorse reperite in altri capitoli di bilancio del Comune (ambiente-mobilità-sociale-politiche giovanili-sport-etc).

La proposta è che il Comune di Rimini destini a questa ‘nuova rete civica per il decoro’, alimentata da decine di associazioni, gruppi, parrocchie etc., all’incirca 1.200.000 annui. Un’attività capillare e quotidiana, da affiancare ai circa 8 milioni di euro che il Comune di Rimini destina tradizionalmente alla manutenzione ordinaria stradale e alla cura delle aree verdi.

In questa breve ma intensa  campagna elettorale, sarà mia cura incontrare tutto questo mondo, recepire proposte e singoli suggerimenti per completare il mio programma, ma soprattutto per manifestare l’impegno di renderli protagonisti di un progetto di cui loro – con la partecipazione dei cittadini – saranno i progettisti e i gestori. Inizierò incontrando i rappresentanti dell’ARRSA (Associazione Riminese per la Ricerca Storica e Archeologica) che, fra le altre cose, già hanno elaborato interessanti proposte per la riqualificazione delle piazze di Rimini come da me auspicato, le rappresentanze dei borghi e tutte le associazioni che lavorano in questa direzione.

Un euro speso per far funzionare il decentramento istituzionale viene interamente assorbito dai costi della politica e dalla burocrazia. Un euro investito nel volontariato civico è destinato a moltiplicarsi di valore perché il lavoro dei volontari non ha costi e con il loro impegno si da valore aggiunto non solo agli interventi svolti, ma anche ai mezzi impiegati (riuso, attività manutentiva, ecc.) ed all’amore per i luoghi che si ingenera.

Un’altra proposta è l’istituzione di un nucleo per la valutazione dei lavori, cioè che verifichi che i lavori pubblici siano fatti a regola d’arte: una verifica ogni 6 mesi per individuare eventuali responsabilità di ditte direttore lavori, dirigenti del comune.

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Un passo importante verso l’internazionalizzazione di Rimini

Wind Jet ha ricevuto questa mattina il “battesimo” per i primi due voli atterrati a Rimini. La compagnia aerea siciliana ha ufficialmente inaugurato la propria attività volativa sull’Aeroporto Internazionale  “Federico Fellini”. Il candidato sindaco del centrosinistra Andrea Gnassi non ha voluto mancare a questo importante appuntamento. 

“Dotare Rimini di un aeroporto di rango internazionale nei collegamenti con tutta Europa è sempre stato un mio pallino. Oggi è una tappa importante di questo processo di internazionalizzazione. Non ci occupiamo di beghe politiche interne, ma della nostra storia, la storia di un impegno riminese. Questa storia è nata durante le primarie, con i riminesi che mi hanno dato fiducia e prosegue oggi su temi e  problemi aperti. Mi sono candidato per dare risposte ai problemi grandi e piccoli di ogni parte di Rimini; per occuparmi – e ho già avuto modo di farlo negli ultimi giorni – anche di teleriscaldamento a Gaiofana e Viserba e migliorare la qualità della vita dei posti in cui i riminesi vivono. Proprio oggi il mio tour elettorale ha fatto tappa nei quartieri di Viserba e Gaiofana, come all’Aeroporto Fellini per l’inaugurazione dei nuovi voli internazionali di Wind Jet. Bisogna fare volare alto Rimini.

Nella scarsità di risorse, l’Aeroporto di Rimini è una scelta prioritaria. L’ho fatto in questi anni, lo farò anche nei prossimi. Rimini deve sfondare il muro del milione di passeggeri  annui, da Berlino, Mosca, Copenhaghen e tutte le altre nuove destinazioni”.

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Gruppi di acquisto solidale: finalmente le elezioni di Rimini vedono protagonista il nuovo civismo

Ritengo importante raccogliere la sollecitazione ai candidati a sindaco, fatta ieri dall’Associazione RIGAS di Rimini. Una sollecitazione che ha poco a che fare con il classico, e un po’ stucchevole rito, dei ‘candidati si devono esprimere su…’ e invece ha molto a che fare con un modello di città e di relazioni sociali che si intendono valorizzare di qui ai prossimi anni. L’Associazione RiGAS (Gruppo di Acquisto Solidale di Rimini) vede nel consumo critico, nella ricerca di nuovi comportamenti di vita basati sul rispetto dell’uomo e della natura, nella riduzione dei consumi, nella valorizzazione della produzione biologica ed eco-compatibile, oltre che locale, nell’attenzione ai rapporti tra produttori e consumatori, un modo moderno e sostenibile di essere protagonisti attivi- e non più attori passivi- della società.  I RIGAS sperimentano modelli economici e sociali alternativi basati su principi di equità tramite gesti concreti e quotidiani: i suoi aderenti si impegnano a promuovere stili di vita e di consumo più equilibrati, improntati sulla sobrietà e la consapevolezza delle scelte e centrati sulle relazioni piuttosto che sul possesso. Questo, in soldoni, va a tutto vantaggio anche delle Istituzioni, non più le sole delegate a fare tutto e colpevoli di tutto, ma finalmente accompagnate, sostenute, stimolate da un tessuto civico che interpreta la partecipazione non più come rappresentanza ma come attività negli ambiti più concreti del quotidiano.

 A Rimini c’è la più grande realtà italiana di Gruppi di Acquisto Solidale – è un grande segno di appartenenza a una comunità quello che emerge dal movimento di migliaia di persone che si organizzano e in prima persona si spendono per mettere in moto un circuito in cui si fondono alimentazione sana, economia sostenibile, sviluppo del territorio sulla base di principi innovativi, nuovi canali di distribuzione e volontariato. Si tratta di confrontarsi su una nuova sfida. Ho già fissato per la settimana prossima (giovedì 7 aprile, alle 21, presso la sede del RIGAS) un incontro con tutti coloro che intenderanno confrontarsi con me su questi temi, condividere progetti e verificare quelle che possono essere le responsabilità e i doveri di un’amministrazione comunale sul sostegno di queste realtà.

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