Andrea Gnassi alla conferenza stampa della Festa per la Solidarietà di Viserbella

Sono stati consegnati ufficialmente nel corso della conferenza stampa, svoltasi questa mattina nella sede della Provincia di Rimini, i contributi raccolti dalla festa Democratica per la Solidarietà di Viserbella, in favore di associazioni operative sul territorio riminese. Si tratta di 10.500 euro, di cui 6.000 sono stati destinati a “Rimini Autismo”, 4000 a “ISAL”, terapia contro il dolore e 500 a “Una goccia per il mondo”.

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Gnassi all’inaugurazione della Casa dell’Acqua al parco Alcide Cervi

Non è passato molto tempo da quando, anche a Rimini, le fontane e i lavatoi assumevano il duplice compito di fornire un servizio primario e di rappresentare luoghi di socialità. Quello stesso spirito si respira oggi all’inaugurazione del ‘point’ pubblico di erogazione dell’acqua al Parco Cervi. Una casa dell’acqua che sintetizza alcuni concetti basilari di una città proiettata verso il futuro ma soprattutto testimonia come la migliore medicina contro gli slogan vuoti sia la capacità realizzativa. L’acqua bene pubblico non privatizzabile è concetto in cui si riconosce il centrosinistra e in generale una comunità consapevole e responsabile. Il valore in termini ambientali, economici per le famiglie e culturali di iniziative come la Casa dell’Acqua è enorme, e va al di là delle simbologie. Credo fattibile e concreta la possibilità di istituire analoghi point nelle diverse aree della città, così come restituire alla pubblica fruizione le fontane storiche (es. Viserba): una rete di servizio idrico che è anche un modo per allacciare un ponte tra antico e moderno nel nome dell’identità collettiva”.

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Oltre 700 persone alla cena a sostegno della campagna elettorale di Gnassi

E’ stata una serata molto piacevole di grande partecipazione riminese. In oltre 700, un pubblico molto trasversale, il tessuto socio economico della città e soprattutto tanti amici, hanno voluto contribuire al finanziamento della campagna elettorale del candidato sindaco del centrosinistra Andrea Gnassi.  Presenti anche rappresentanti delle istituzioni, tra i quali il Senatore Sergio Zavoli e il Presidente della Regione Emilia Romagna Vasco Errani.

 “Rimini è una città generosa, quanto difficile – ha commentato Zavoli -  ma in questo momento Gnassi è la persona giusta a governarla, potrà essere un sindaco giovane, appassionato, razionale e coerente. Rimini si deve riconoscere in Gnassi, la corsa delle primarie gli ha dato ragione, ora ha solo bisogno del sostegno e della complicità, della solidarietà, da parte di tutti, soprattutto della società civile”. 

 “Rimini è una città internazionale, Rimini è una città che è un punto di riferimento del mondo, molto di più di quanto noi pensiamo, una città che ha la sua gente – sottolinea Errani – Andrea deve trovare le idee per mettere a frutto tutte queste potenzialità espresse in uno sforzo civico dove finalmente si possa andare oltre il cambiamento. L’ambizione deve essere questa: una missione internazionale capace di ricostruire la comunità, una Rimini che si guarda troppo dentro senza a volte riuscire a capirsi. Se i riminesi decidono di fare questo atto di generosità, Rimini sarà un riferimento reale del cambiamento di questo paese attraverso i valori, la cultura, la storia e la sua gente. Andrea rappresenta al meglio questa città, conosce la sue radici, le ama. Rappresenta un cambio generazionale, è un giovane amministratore che ha esperienza e garantisce una spinta innovativa, quello di cui abbiamo bisogno oggi nel nostro paese, in Emilia Romagna ed anche a Rimini. Ha davvero tutte le caratteristiche per fare bene e dare un prospettiva nuova a questa citta”

“Una cena di lunedì sera con 700 persone che è andata al di là delle rappresentanze classiche – commenta soddisfatto Andrea Gnassi – dimostra che siamo riusciti  a giocare su un pubblico trasversale fatto di commercianti dei borghi storici e dei quartieri, vecchi amici di liceo, artigiani, parrucchieri, professionisti della green economy, associazionismo, volontariato, imprenditori del turismo, ma anche medici professionisti, avvocati, commercialisti, mondo della cooperazione: una Rimini vista a 360° che ha voluto essere con me”.

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Lettera a Silvia Missiroli: “La memoria No, non può essere tagliata”

Cara Silvia,

credo che la tua lettera (mi permetto di darti del tu)  sia un fantastico esempio di come – al di là dei luoghi comuni e della facile oleografia mediatica – i giovani possano/debbano contribuire a migliorare i luoghi e l’etica delle nostre città. Raramente ho visto spiegato meglio e con tanta passione il rapporto indissolubile che corre tra cultura, educazione, senso di appartenenza a una comunità. La tua cortese, ma ferma presa di posizione sul tema dei viaggi della memoria, illumina peraltro un aspetto dell’attività culturale pubblica, più o meno sballottata in via perenne nella centrifuga delle cosiddette ‘potenzialità turistiche’: l’aspetto educativo della cultura è il sale di una società aperta e libera che sta al di là e sopra le valenze economico turistiche che spesso le si abbinano. Quella che spesso viene chiamata spregiativamente ‘cultura di servizio’, in realtà si rivela strumento e fine, di pari dignità con le grandi mostre, i grandi eventi, le grandi rappresentazioni. Non sfuggo al tuo richiamo: io credo che così come il Comune di Rimini ha meritoriamente ‘inventato’ molti anni fa il progetto di Educazione alla Memoria, così lo considererà tra le priorità di qui in avanti, al di là della contingenza attuale. Non ci dovranno essere se e ma: quello è un progetto che non solo va mantenuto ma potenziato, se il risultato è quello di avere una, dieci, cento, mille lettere come la tua.

L’ho fatto anche io quel viaggio. La scala della morte nella cava del campo di Mauthausen, dove i prigionieri erano costretti a salire gli scalini sconnessi portandosi pietre per poi gettarle in uno spazio sottostante senza senso. L’impressionante catena di montaggio della morte delle stanze di preparazione alle docce con il gas riflettevano esattamente la razionalità della follia organizzata per uccidere sia la vita materiale, ma anche quella morale e psicologica e umana di milioni di persone. Quel viaggio mi ha fatto vivere e capire ancora di più le parole di “Se questo è un uomo” di Primo Levi.

Già qualche settimana fa ho voluto approfondire se il Comune avesse ripristinato le risorse per il progetto sull’educazione alla memoria. Mi risulta che sia stato giustamente fatto. Non solo non ci si deve pentire nel sostenere questa iniziativa, piuttosto penso si debba ricominciare ad essere orgogliosi di usare idee e argomenti e coraggio per difenderle anche nella ristrettezza delle risorse, nei tagli di bilancio. Bisogna essere orgogliosi di dire che quando per mille cause non ci sono soldi e bisogna scegliere prioritariamente “il pane”, beh, anche questo è il pane di una comunità.

Con la cultura non si mangia, dice Tremonti. Io dico invece che con la cultura si fa qualcosa di più che addentare un alimento, si vive. E’ per questo che ogni centesimo investito sulla cultura ritorna moltiplicato per mille. E’ per questo che le politiche culturali future non potranno fare a meno di premiare e alimentare costantemente un circolo virtuoso fatto di progetti e contenitori aperti 24 ore al giorno con persone competenti e professionalmente capaci di illustrarne le potenzialità storiche, artistiche, educative. Cultura non è sinonimo di museificazione ma di educazione. E educare è un mestiere difficile e non per tutti.

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Boom di prenotazioni per la cena di domani a sostegno della campagna elettorale di Gnassi

Stanno andando fortissimo le prenotazioni della cena di domani (stand Palacongressi – ingresso via Simonini), organizzata per finanziare la campagna elettorale di Andrea Gnassi. Nelle ultime 24 ore sono saliti a oltre 400 i partecipanti della serata a sostegno del candidato sindaco di Rimini per il centrosinistra. C’è tempo fino a domani alle 18 per prenotare gli ultimi posti disponibili chiamando il comitato elettorale al numero 0541-673508, mentre i più ritardatari potranno direttamente presentarsi all’ingresso della sala ristorante alle 19.30 per i tavoli “last minute”.

IL GOVERNO DEL NUCLEARE CAMBIA LE CARTE IN TAVOLA – Sempre domani, alle 18, Gnassi sarà presente al centro congressi dell’Hotel Duomo, in compagnia del Presidente della Regione Emilia Romagna Vasco Errani, operatori e cittadini, ad un incontro sul tema delle energie rinnovabili post decreto Romani. “Mentre gas e petrolio aumentano per le tensioni dei paesi del sud Mediterraneo e il dramma giapponese porta in primo piano i rischi del nucleare – commenta Gnassi – il centrodestra non perde l’occasione per dare prova di quale sia la sua idea di paese, assestando con il decreto legge del ministro Romani un pesante colpo sulle energie rinnovabili.  Si frena così il processo di sviluppo socio-economico basato sulla compatibilità ambientale. Ciò avviene proprio mentre la nostra comunità regionale e provinciale sostiene iniziative di programmazione verso la green economy. Pesanti saranno gli effetti sul sistema delle imprese, con il conseguente rischio per i lavoratori”. La proposta del Ministro Romani rischia di avere effetti pesanti sul secondo piano energetico che la Regione Emilia Romagna sta discutendo con l’obbiettivo di raggiungere e superare l’obiettivo europeo fissato al 2020 di una produzione energetica da fonti rinnovabili pari al 17%, prevedendo già entro il 2013 di aumentare di 1000-1200 Megawatt l’energia prodotta da fonti rinnovabili.

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Entra nel vivo la campagna elettorale: lunedì 21 marzo doppio appuntamento

Sta entrando nel vivo la campagna elettorale del candidato sindaco del centrosinistra Andrea Gnassi. Lunedì 21 marzo in programma un doppio appuntamento.

Alle 18, presso il CENTRO CONGRESSI dell’Hotel DUOMO, Gnassi incontra il Presidente della Regione Vasco Errani, operatori e cittadini alla tavola rotonda dal titolo “ IL GOVERNO DEL NUCLEARE CAMBIA LE CARTE IN TAVOLA”. “Mentre gas e petrolio aumentano per le tensioni dei paesi del sud Mediterraneo e il dramma giapponese porta in primo piano i rischi del nucleare – commenta Gnassi – il centrodestra non perde l’occasione per dare prova di quale sia la sua idea di paese, assestando con il decreto legge del ministro Romani un pesante colpo sulle energie rinnovabili.  Si frena così il processo di sviluppo socio-economico basato sulla compatibilità ambientale. Ciò avviene proprio mentre la nostra comunità regionale e provinciale sostiene iniziative di programmazione verso la green economy. Pesanti saranno gli effetti sul sistema delle imprese, con il conseguente rischio per i lavoratori”.

La proposta del Ministro Romani rischia di avere effetti pesanti sul Secondo Piano Energetico che la Regione Emilia Romagna sta discutendo con l’obbiettivo di raggiungere e superare l’obiettivo europeo fissato al 2020 di una produzione energetica da fonti rinnovabili pari al 17%, prevedendo già entro il 2013 di aumentare di 1000-1200 Megawatt l’energia prodotta da fonti rinnovabili.

 A seguire, dalle 19.30, si svolgerà presso il Palacongressi di Rimini (ingresso via Simonini) una cena a sostegno della campagna elettorale di Andrea Gnassi con circa duecento invitati. Parteciperanno Vasco Errani e il Senatore Sergio Zavoli.

 

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La probabile candidatura di Marco Lombardi a sindaco di Rimini per il PDL

“Con ogni probabilità sarà Marco Lombardi il candidato sindaco del PDL alle comunali. Al di là delle facili battute sulla resistenza  del ‘candidato in servizio permanente’ (ad occhio e croce, già d’interesse del Guinness dei primati), va fatta una riflessione seria sull’epilogo riminese cui è giunto il partito di Berlusconi.

C’è un evidente danno alla città. Il PDL di Rimini ha brutalmente ‘ucciso’ ogni tentativo di contributo civico al proprio movimento, dando una mazzata al complessivo intreccio di relazioni tra tessuto socioeconomico e politica. Il ‘messaggio in bottiglia’ di Mario Formica, ultima vittima della faida interna pidiellina, è un atto d’accusa lucido e impietoso, al termine di un percorso di un anno durante il quale il centrodestra riminese ha fatto esporre e quindi lasciati nudi rappresentanti dell’imprenditoria e donne e uomini delle professioni. Questo è un reato politico a tutti gli effetti. E i suoi effetti sono ancora più virulenti nel momento in cui a Roma provincia di Arcore decidono in tre (6.794 persone in meno di quelle primarie del centrosinistra che Lombardi e soci hanno giudicato ‘un fallimento’… pensa te!) di rimettere in pista il ‘candidato a tutto e oggi pure candidato controvoglia’. Come se servire l’interesse comune si esaurisse nella campagna elettorale. Potrei limitarmi a dire: scelte loro. E invece non è così visto che l’atteggiamento del centrodestra dà un altro colpo di piccone a quello che resta (nel centrodestra) del rapporto tra politica e civismo.

Mi chiedo anche che autonomia abbia un candidato imposto dai ‘colonnelli burlusconiani’ di stanza a Roma, quando per difendere Rimini, ad esempio sul turismo, sull’economia e sul sociale, bisognerà dire che Roma sbaglia indipendentemente dal colore del Governo?

Infine un invito al probabile avversario (ma che ancora non è certo che lo sia dato l’andazzo…) Marco Lombardi. Nel momento in cui sarà ufficiale la sua candidatura, tolga tutti dall’imbarazzo delle provinciali 2009, dimettendosi dallo scranno di consigliere regionale. A differenza di Vitali, due anni fa Lombardi fece lo gnorri, continuando a occupare posto e poltrona a Bologna”.

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Lettera aperta al Sindaco Ravaioli

Caro Alberto,

prima di tutto vorrei ringraziarti. Non tanto da iscritto al PD o appartenente al centrosinistra, ma da riminese. Sì, da cittadino voglio esprimerti il mio ringraziamento per il tuo impegno pubblico lungo 12 anni non facili, zeppi di eventi e cambiamenti vorticosi, di rivoluzioni tecnologiche, sociali e anche politiche. Una fase complessa, vissuta pienamente da Rimini in tutte le sue potenzialità e nelle sue contraddizioni. Nei primi 10 anni del nuovo millennio, a un periodo di sviluppo intenso è seguita una crisi aggressiva e dai contorni destabilizzanti. Rimini ha orientato la sua navigazione per cogliere il vento del primo e difendersi dalla tempesta della seconda. Compito arduo, e ancora più arduo nel momento in cui il quadro politico e economico nazionale e locale ha subito una rivoluzione istantanea e inimmaginabile fino a pochi anni prima. Tutti i partiti storici hanno smesso di esistere, l’unico sopravvissuto è la Lega Nord.

Al quadro frammentato si è aggiunta l’enfasi sulla personalizzazione dell’agire della classe dirigente tutta (pubblica, privata, politica, economica) che ha portato a ulteriori distorsioni del contesto, ingovernabilità, difficoltà di comprensione tra istituzioni e cittadini. Rimini non ne è stata immune e, in alcuni momenti, la difficoltà di governo è diventata incertezza amministrativa, pur mantenendo comunque diritta la navicella sul principale obiettivo, la coesione sociale. Si spiegano anche così le difficoltà, i tentennamenti. Bisogna comunque uscire dalla logica ‘bilancio buono/bilancio cattivo’ o ‘continuità/discontinuità’. Rimini non può permettersi di restare ferma su queste categorie che, indubitabilmente, rappresentano un modo vecchio di porsi con la testa rivolta al passato. E’ giusto, caro Alberto, quando sottolinei ‘si apre una fase nuova’. Sì, in questo bisogna voltare pagina, a Rimini come in qualsiasi altro punto dell’Italia, perché questi ultimi 10 anni hanno visto aprirsi e chiudersi una precisa fase storica, fatta di cose buone e anche di cose negative. Rimini è cresciuta per strati. Ogni strato era figlio era figlio e frutto di un’epoca e di decine di migliaia di persone che lo hanno condiviso.

Non è tempo di rimpianti ma di andare avanti, mutando la logica che vede il Comune sempre e comunque responsabile, sempre e comunque colpevole, sempre e comunque capro espiatorio, sempre e comunque a rispondere di tutto e tutti, fornendo un alibi facile e auto assolutorio rispetto ai deficit di un sistema e di una classe dirigente intera. Compito dei prossimi anni è cambiare questa cultura, devastante e appassita. Compito della nuova fase è saper rendere protagonisti e prendere proposte da tante persone e aggregazioni che ruotano attorno ai valori della tutela dell’ambiente, del consumare meno e meglio, alle forze dell’associazionismo del civismo che viene da operatori economici e sociali impegnati quotidianamente in città. La classe dirigente di domani è qui.

Su questo si dovrà lavorare, su questo principalmente si dovranno cambiare le carte in tavola, abbattendo tante piccole barriere, privilegi e anche “caste”. Che non sono solo nella politica, ma ad esempio nelle banche o negli scontati ambienti della rappresentanza classica.  

Grazie Alberto.

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Il centocinquantenario dell’Unità d’Italia è un’occasione per riflettere seriamente sui valori nazionali

Andrea Gnassi, candidato Sindaco di Rimini del centrosinistra, ha  parteciperà alla celebrazioni della Festa dell’Unità d’Italia. “Il centocinquantesimo anniversario dell’unità è un’occasione per riflettere seriamente sui valori nazionali. Oggi qualcuno mette in discussione la costruzione dell’Italia, dimenticando che il Risorgimento ha rappresentato un grande movimento popolare per la conquista della giustizia e dell’autonomia politica. Ideali che non hanno perso la loro attualità, la cui condivisione costituisce il presupposto ineludibile per ogni società equa e progredita. Occorre ricordare con ammirazione e gratitudine quei patrioti, alcuni di loro giovanissimi, che diedero la vita per l’affermazione di questi ideali. Vorrei che il 2011 fosse non solo la celebrazione dell’eroismo risorgimentale, ma anche una nuova stagione di rinascita per la città.  Non fermiamoci alla sola rievocazione dell’elmo di Scipio e delle coorti, ma valorizziamo coraggiosamente l’immagine di un’Italia ridestata nelle sue energie migliori, per risollevarla dalla situazione umiliante in cui l’ha costretta un governo che non perde occasione per minacciare scissioni o scenari separatistici. In una città multiculturale come Rimini, dobbiamo ripensare il concetto di identità in termini moderni e progrediti, senza cedere alla tentazione dell’assimilazione. E per farlo dobbiamo ancora più esplorare e concretizzare tutte le potenzialità date dall’università, la scuola, dalla cultura, dalla creatività, dalla valorizzazione dei beni storico/artistici, perchè questi elementi, in definitiva, rappresentano il miglior collante della nostra città e del nostro Paese. Il centocinquantenario dell’unità ci induce a fare questo nella piena consapevolezza che se non accettassimo le diversità culturali, linguistiche, religiose, certamente tradiremmo gli ideali risorgimentali più autentici. Viva l’Italia!”

 

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